L’incanto naturale di Terrasini
La cittadina, che dista 30 km da Palermo, si fa ammirare per la sua meravigliosa costa. In centro c’è la Piazza del Duomo dedicato a Maria Santissima delle Grazie, patrona dei terrasinesi. Particolarmente suggestiva la festa di li Schietti, in calendario ogni anno il Sabato santo e la domenica di Pasqua.
Terrasini dista 30 km da Palermo e si affaccia sul Golfo di Castellammare. Il nome, secondo lo storico Gioacchino Di Marzo, deriva da capo Rama, che con l’opposta capo San Vito dà origine al golfo di Castellammare, l’antico “sinus aegestanus”. Il territorio iniziò quindi ad essere chiamato Terra sinus, terra del golfo. Un’altra interpretazione fa derivare Terrasini da terra sìnorum, terra delle insenature, per la meravigliosa costa sinuosa e frastagliata, ricca di approdi e di grotte naturali.
Al centro della cittadina, che conta circa 11.000 abitanti, c’è Piazza del Duomo dedicato a Maria Santissima delle Grazie, patrona dei terrasinesi (la ricorrenza è l’8 settembre). Tra i luoghi da ammirare la villa San Giuseppe, “location” designata per la mostra mercato dell’artigianato. Quindi Palazzo Cataldi, sede della Biblioteca Comunale “Claudio Catalfio”, in via Benedetto Saputo, e il settecentesco castello dei principi La Grua Talamanca, oggi palazzo municipale, in piazza Borsellino e Falcone. Qui si trova il Monumento ai Caduti, dove un cippo quadrangolare in marmo contiene i nomi dei terrasinesi caduti nelle due guerre mondiali. Sopra compare una figura alata con in mano una corona d’alloro, riconducibile alla Nike, la dea della vittoria. Il palazzo d’Aumale, invece, è la sede del museo civico, composto da tre diverse aree tematiche: etnografica, naturalistica e archeologica. Il manufatto più antico esistente è la Torre di Capo Rama, costruita nel XV secolo per avvistare le imbarcazioni pirata e segnalarne la presenza attraverso i fari. La struttura domina l’omonimo promontorio. Tra i monumenti anche la villa Fassini, in contrada Paternella, attribuita all’architetto Ernesto Basile, meravigliosa residenza liberty appartenuta ai Florio.
A Terrasini è particolarmente caratteristica la festa di li Schietti che ha luogo il Sabato santo e la domenica di Pasqua. Le prime testimonianze sulla manifestazione risalgono intorno al 1850-1860. Protagonista è un comitato locale spontaneo di giovani schietti (celibi) del paese che si cimentano nell’alzata di un albero di melangolo (cioè arancio amaro) di circa cinquanta chili con un solo braccio. Dopo il rituale taglio, l’albero viene addobbato con nastrini colorati, fazzolettini rossi, sonagli e aineddi, piccoli formaggi a forma di agnellini. L’arbusto viene quindi portato per le vie della città e, particolare più curioso, sotto il balcone della fidanzata, per consentire ai maschi di offrire una dimostrazione della loro forza. Tra i partecipanti vince chi, tra le varie prove, riesce a mantenere più a lungo in equilibrio l’albero.
Per quanto concerne la produzione artigianale importante è la fabbrica del vetro soffiato e di candele artistiche in Contrada Paterna, della ceramica, Via Cala Rossa, del ferro battuto. Di rilievo a Terrasini, infine, i prodotti agricoli biologici, soprattutto limoni esportati in tutta Europa, il pesce freschissimo e l’eccezionale produzione dolciaria.