Vivicittà 2011, la voce dei protagonisti
Massimo Lisitano, primo tra gli uomini: “Sono soddisfatto, si è trattato di un valido allenamento. Adesso preparerò delle gare brevi, devo pensare soprattutto a rigenerarmi dopo alcuni mesi impegnativi”. Per Nina Lo Presti, oggi semplice spettatrice, “gli spazi in cui praticare sport a Messina sono davvero pochi e occasioni del genere sono assolutamente da sfruttare”.
A primeggiare nella categoria Assoluti del Vivicittà 2011 è stato Massimo Lisitano. Un test comunque importante per l’atleta della Podistica Messina. “E’ stata una buona gara, su un percorso molto veloce. Tutto si è svolto al meglio, data la chiusura del Viale al transito delle auto. Sono soddisfatto, si è trattato di un valido allenamento affrontato in compagnia”.
Lisitano era reduce dalla partecipazione alla Maratona di Milano che lo ha visto ritirarsi prima della conclusione. “Correre lì, dovendo fare i conti con un vento contrario ed una temperatura molto elevata non è stato facile. Tutti gli atleti “top” si sono fermati come me per via delle condizioni proibitive. La Mezza Maratona di Messina del 3 aprile doveva rappresentare un test in vista di Milano, invece ho optato per chiuderla nel migliore dei modi e per questo probabilmente in Lombardia ho pagato la stanchezza. I prossimi appuntamenti ? Adesso preparerò delle gare brevi, devo pensare soprattutto a rigenerarmi un po’ dopo alcuni mesi piuttosto impegnativi”.
Primo posto tra le donne per Letizia Russo: “Voglio ringraziare principalmente la mia squadra, il Forte Gonzaga, ed applaudire la seconda classificata che, pur essendo di un’altra categoria, mi ha tenuto testa sino in fondo”.
La campionessa italiana di cross Nina Lo Presti, questa volta nelle vesti di semplice spettatrice, ha sottolineato l’importanza del Vivicittà e posto l’accento sulla carenza di spazi per gli atleti messinesi. “Questa manifestazione aggrega e consente di vivere la città in maniera del tutto differente dal solito. Gli spazi in cui praticare sport a Messina sono davvero pochi e occasioni del genere sono assolutamente da sfruttare. Purtroppo al giorno d’oggi vedo correre un ristretto numero di giovani, siamo soprattutto gli over 35 a tenere duro. Ma questo è il naturale risultato dei pochi spazi offerti da una città che non investe”.