L’allenamento della velocità: un processo complesso
La velocità è una capacità organico-muscolare molto particolare, in quanto il suo sviluppo dipende da molteplici fattori che devono essere curati in maniera tale che l’attenzione per uno non contrasti con quella per gli altri.
La velocità è una capacità organico-muscolare molto particolare, in quanto il suo sviluppo dipende da molteplici fattori che devono essere curati in maniera tale che l’attenzione per uno non contrasti con quella per gli altri. Sono infatti diverse le componenti che rendono un atleta veloce e il loro processo di allenamento risulta essere complesso e deve tenere conto dei punti deboli del soggetto che si allena oltre che, ovviamente, dei suoi punti di forza. Nello sport moderno, si è avuto un notevole miglioramento delle prestazioni, che è dovuto ai progressi fatti nella metodologia dell’allenamento oltre che a materiali innovativi. E’ particolarmente importante curare il parametro forza che influisce notevolmente sull’ampiezza del movimento, mentre per quanto riguarda la frequenza, è questo un fatto strettamente dipendente da fattori nervosi.
Nella programmazione annuale e pluriennale di un atleta, alcuni autori distinguono tre tappe fondamentali dell’allenamento della velocità: quella della formazione generalizzata, un’altra dello sviluppo analitico e per concludere la sintesi specifica. Nella prima fase, le esercitazioni saranno caratterizzate da un elevato dinamismo esecutivo e saranno di brevissima durata con recuperi ampi, in modo tale da poter garantire che le prestazioni non decrescano per intensità. Nel momento successivo sarà invece importante utilizzare metodologie di allenamento diverse in relazione al fattore che si vuole sviluppare, tenendo conto del fatto che il miglioramento eccessivo di una componente della velocità può influire negativamente sulle altre. La sintesi specifica comprenderà poi esercitazioni con riferimento costante alla disciplina sportiva praticata e con particolare attenzione alla tecnica esecutiva. Da sottolineare il fatto che, per curare quest’ultimo aspetto, sarà alle volte necessario rallentare la velocità di esecuzione, che generalmente deve essere il più possibile vicina a quella di gara, per ripetere più volte un esercizio.
Fra i mezzi più comuni utilizzati, ci sono quelli in cui, con degli espedienti (leggere discese, vento a favore, traini, piani inclinati e macchinari speciali), si porta l’atleta a produrre una velocità maggiore di quella abituale dell’allenamento condotto in condizioni normali. Esistono tuttavia altri aspetti da considerare: viene per questo curata la velocità pura con esercitazioni di corsa breve ad elevata intensità; la potenza aerobica (nei cicli introduttivi e fondamentali) per il potenziamento cardio-circolatorio, per una maggiore capillarizzazione, per smaltire le scorie metaboliche e recuperare e per ottenere, in una prima fase della preparazione, un effetto dimagrante; la mobilità, che garantisce una maggiore escursione articolare dell’atleta nei movimenti ed il potenziamento muscolare (a carico naturale o con sovraccarichi), che garantisce lo sviluppo delle manifestazioni di forza necessarie per esprimersi ad alta velocità.
Buona corsa!