L’incantevole Montalbano Elicona ai raggi X
Tra i 90 borghi medievali più belli d’Italia, può vantare un patrimonio artistico, culturale e storico di altissimo livello. Il castello è l’elemento architettonico più significativo. Ottimi i prodotti della pastorizia: ricotta, formaggi e provole. E con il “Commissario Montalbano”, interpretato in tv dall’attore Luca Zingaretti, ha raggiunto un’incredibile notorietà anche all’estero.
Montalbano Elicona è tra i borghi medievali più belli d’Italia. Il centro, in provincia di Messina, si distingue per il notevole patrimonio artistico, culturale e storico, l’armonia del tessuto urbano, la vivibilità e i servizi ai cittadini. Il toponimo Montalbano secondo alcuni studiosi deriva dal latino mons albus, con riferimento ai monti imbiancati di neve. Altri, invece, ritengono che provenga dall’arabo al-bana, con il significato di “luogo eccellente”. Studi più recenti spingono per la derivazione da Sesto Nonio Albano, latifondista romano, cittadino della vicina Tindari, che sarebbe l’eroe eponimo della città. Il nome del fiume Elicona (dal greco elikon, tortuoso) compare presumibilmente nel IV sec. a.C.
Nel IX sec. d.C le prime notizie del borgo che, conquistato dai bizantini, assume l’aspetto di una rocca fortificata. Nel 1211 l’imperatore Federico II di Svevia concede la rocca in dote alla sua prima moglie Costanza d’Aragona, ma per essersi ribellato all’imperatore nel 1233 il borgo viene distrutto e gli abitanti sono deportati tra Augusta, Palermo ed Agrigento. Federico II, consapevole dell’importanza strategica di Montalbano, ricostruisce però il castello, inserendolo in un piano generale di consolidamento delle fortezze siciliane.
Il castello è dunque l’elemento storico architettonico più significativo di Montalbano Elicona. E’ costituito in alto da un fortilizio normanno-svevo e in basso dal palatium fortificato svevo-aragonese. La parte superiore, una fortezza rettangolare, è chiusa all’estremità da due torri, una a pianta quadrata e l’altra, tipicamente sveva, a pianta pentagonale, con funzione di maschio. Grazie alla ristrutturazione operata dal re aragonese, il castello di Montalbano è una delle opere più armoniose del medioevo siciliano, con la cappella reale di epoca bizantina che rappresenta l’elemento di maggiore rilievo. E’ caratterizzata da tre absidi, di cui le due laterali ricavate direttamente nello spessore delle mura. Secondo alcune fonti, all’interno della cappella, sarebbe sepolto Arnaldo da Villanova, una delle figure più importanti del suo tempo. Medico, alchimista e riformatore religioso, morì nel 1310. Di lui sono documentate numerose presenze a Montalbano insieme al re Federico. Il Castello è oggi di proprietà comunale e viene utilizzato per mostre e convegni.
Luogo di culto è la Chiesa di Santa Caterina, la cui facciata mostra un portale in stile romanico. Eretta intorno al 1300, conserva all’interno una pregevole statua marmorea della santa poggiata su un prezioso basamento a bassorilievo, è attribuita alla scuola del Gagini. Interessante anche la Fontana del Gattuso, detta ’u roggiu. Da vedere c’è poi la Chiesa dello Spirito Santo, risalente al ’300, situata vicino a Porta Giovan Guerino, e il Santuario di Maria Santissima della Provvidenza. Alcune delle tradizioni più note del paese sono il presepe vivente, il corteo storico, le manifestazioni estive e la festa per la Madonna della Divina Provvidenza, che si celebra il 24 agosto nel Santuario Diocesano a Lei dedicato.
Il 22 maggio scorso, in occasione dell’Assemblea nazionale dei Borghi più belli d’Italia, l’amministrazione comunale di Montalbano Elicona ha conferito la cittadinanza onoraria all’attore Luca Zingaretti, protagonista della fortunata serie di romanzi di Andrea Camilleri che ha avuto grande successo in tv. Zingaretti, grazie all’interpretazione del commissario Montalbano, ha fatto conoscere in tutta Italia e all’estero il nome della città.
Montalbano si segnala per gli ottimi prodotti della pastorizia: dalla ricotta (fresca, salata e “infornata”) ai formaggi e le provole. Quindi i dolci a base di nocciole ed i biscotti a ciminu, con i semi di anice, legati alle festività pasquali. Di spessore anche i legumi (fagioli, fave, ceci) e l’olio extravergine di oliva.
COME SI ARRIVA
In auto percorrere l’autostrada A20 Messina-Palermo, con uscita-svincolo di Falcone, a circa 20 km dal centro cittadino. Montalbano Elicona è inoltre raggiungibile tramite la stazione ferroviaria di “Novara-Montalbano-Furnari”, distante circa 22 km, e sita, nel comune di Terme Vigliatore.
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