La Tyndaris Pattese super a Molfetta
La società del tecnico Salvatore Coletta si è aggiudicata la seconda prova del campionato nazionale femminile di marcia. Ottimo il bilancio complessivo, con quattro atlete nei primi dieci posti della classifica finale. Nel computo totale la squadra pattese ha ottenuto 122 punti.
Importante successo per la Tyndaris Pattese nella gara di Molfetta. La compagine del tecnico Salvatore Coletta ha trionfato nella seconda prova del campionato nazionale femminile di marcia, piazzando ben quattro atlete nei primi dieci posti della graduatoria finale. Sulla classica distanza dei 20 km, in una giornata che ha fatto registrare pessime condizioni ambientali, le atlete della Tyndaris Pattese hanno realizzato un capolavoro di tecnica, grinta e determinazione. Angelica Astone ha ottenuto la settima posizione, Lucia Occhipinti subito a ridosso della compagna ed a seguire Silvia Catina e Elisa Lena hanno completato l’ottimo risultato di squadra. Il successo finale è andato alla piemontese Federica Ferraro.
Nella graduatoria generale la Tyndaris Pattese ha concluso la gara al primo posto con 122 punti finali che, aggiungendosi ai 114 della prima prova, proiettano il club pattese al comando della classifica con 236 punti. Alle spalle staccate Atletica Milano, Cus Torino e Atletica Locorotondo. L’ultimo appuntamento stagionale si terrà a Bergamo e per la Tyndaris Pattese basterà confermare quanto di buono fatto finora per vincere il quarto scudetto consecutivo.
Nella gara Juniores ottima performance per Laura Marino Merlo, salita sul terzo gradino del podio e per la compagna Elisa Terribile, autrice di una buona prova. Soddisfatto il tecnico Salvatore Coletta: “Penso che con la gara di Molfetta abbiamo messo una grossa ipoteca sulla vittoria del quarto scudetto nella categoria Senior-Promesse femminile di Marcia. Non era facile in questa gara, ma le ragazze hanno dimostrato grande determinazione, coraggio e forza fisica. Questi risultati ci riempiono d’orgoglio e servono da stimolo per fare ancora meglio”. di Carlo Larini