Alla scoperta di Gualtieri Sicaminò
Il paese, situato in una splendida vallata tra le colline dell’entroterra del golfo di Milazzo, presenta molte attrattive per i turisti. Particolarmente suggestiva la festa in onore del Patrono, San Nicola di Bari, che si tiene ogni anno nell’ultima domenica di agosto. A maggio, invece, l’ormai celebre Sagra dell’Arancia.
Gualtieri Sicaminò è un paese di circa 2.000 abitanti, situato in una splendida vallata tra le colline dell’entroterra del golfo di Milazzo ed immerso nel verde di uliveti e aranceti. Il Comune è costituito da un centro cittadino e da due frazioni: Soccorso e Sicaminò. Il torrente Gualtieri, che nasce dai Peloritani, attraversa il paese separando l’abitato in due zone collegate tra loro da quattro ponti, tra cui spicca per magnificenza e valore artistico il plurisecolare “Ponte Vecchio”. Tra le attività economiche principali spiccano, da sempre, l’agrumicoltura e la coltura della vite e dell’ulivo.
Il territorio compreso dentro gli odierni confini comunali corrisponde agli antichi feudi di Gualtieri (o Guateri) e di Sicaminò, che per tanti secoli hanno avuto vita separata. La loro unificazione amministrativa porta la data dal 1° gennaio 1836. La notizia storica più antica del “casale” di Sicaminò risale a quando la chiesa di S. Nicola venne donata all’abbazia basiliana di Santa Maria di Mandanici intorno all’anno 1100, poi riedificata nel 1769 da Francesco Avarna (Feudatario del tempo), poiché nel frattempo andata distrutta. La chiesa di S. Nicola fu assegnata all’Arcidiocesi di Messina nel 1792 e oggi è gestita dalla parrocchia di Condrò, piccolo paese con il quale Gualtieri Sicaminò ha sempre avuto stretti legami. Il più antico documento su Gualtieri è il privilegio col quale Federico II di Svevia, nel 1212 trovandosi a Spira (in Germania), conferma al milite Guglielmo Marino il possesso del feudo, già tenuto dal nonno Marino Marino. Nel 1649, in seguito alle nozze di Elisabetta Marino con Domenico Graffeo, principe di Partanna, il feudo passa a quest’ultima famiglia. Il feudo di Gualtieri fu acquistato nel 1800 da Bartolomeo Avarna feudatario di Sicaminò. I due feudi continuarono ad amministrarsi separatamente fino al 1835 quando Carlo Avarna (Primo Ministro del Regno delle due Sicilie) completò l’unificazione dei due comuni.
Molte le attrattive che il paese offre ai turisti. Numerosi i punti di ritrovo, tra i quali Piazza Duomo, i Viali alberati della Piazza IV Novembre, il Parco Urbano. Ad essi si aggiungono i suggestivi punti panoramici, come la “Facciata” di Gualtieri o “Gesù e Maria” di Soccorsi. Quindi, i beni architettonici e artistici, tra cui il già menzionato “Ponte Vecchio” (probabilmente del XV secolo), la Chiesa Annunziata (XIV secolo), la Chiesa Assunta (XV secolo). Nella Chiesa Madre, dedicata al Santo Patrono San Nicola di Bari, è possibile ammirare un bellissimo coro ligneo del ‘700, un Crocifisso ligneo del XV-XVI secolo attribuito alla Bottega del Pilli, l’Altare Maggiore indorato dai Doddis nel 1903, una statua marmorea raffigurante Santa Caterina d’Alessandria attribuita alla Scuola del Gagini. Nella frazione Soccorso c’è la Chiesa Madre (dedicata alla Madonna del Soccorso) del XVI secolo. Al suo interno una tavola del XVI secolo (La Madonna del Soccorso), attribuita a Domenico Cardillo, una tela di Andrea Jannelli (Salita al Calvario) del 1622, il Pulpito seicentesco in legno dorato. Le Cascate Cataolo, luogo di ineguagliabile bellezza naturalistica, rappresentano una irrinunciabile meta per gli amanti delle escursioni. Si trovano nella frazione di Sicaminò, incantevole borgo medievale un tempo dimora dei Duchi Avarna, ormai quasi interamente disabitato. Qui ecco il Palazzo Baronale degli Avarna del XIX sec., rimaneggiato in stile neogotico agli inizi del ‘900, e la Cappella Baronale di fine ‘800.
La festa in onore del Patrono, San Nicola di Bari, si tiene ogni anno nell’ultima domenica di agosto. Per il 2011 appuntamento il 27 e 28 del mese. I fuochi d’artificio, oggetto di una gara tra le più celebri d’Italia, non sono che l’espressione della devozione dei fedeli. Il tutto inizia la domenica precedente alla festa, quando il simulacro viene sceso dall’altare maggiore al fercolo. Nel corso della settimana viene celebrato il solenne triduo di preparazione alla festa, mentre la domenica, giorno centrale dei festeggiamenti, si svolge la solenne processione per le vie del paese con il simulacro del Santo e la partecipazione di numerose confraternite. Tutta la serata, quindi, è caratterizzata da fuochi pirotecnici, canti liturgici, preghiere e dal suono delle campane a festa. San Nicola di Bari viene celebrato a Gualtieri anche il 6 dicembre, quando il paese si anima per la tradizionale Nocciolata, nel corso della quale oltre mille chili di nocciole vengono gettate su una folla festante dai balconi prospicienti sulla Piazza Duomo. La Sagra dell’Arancia, invece, dagli anni ’90 si svolge la terza domenica di maggio e propone, oltre alla trazionale degustazione di dolci a base di arancia, spettacoli musicali e folkloristici.
COME SI ARRIVA
In Auto: Percorrere l’autostrada A20, uscita Milazzo. Poi strada provinciale SP64 fino a Gualtieri Sicaminò (7 km).
In Treno: La stazione ferroviaria attiva più vicina è quella di Pace del Mela, sulla linea Palermo-Messina, a 5 km da Gualtieri.
Visualizzazione ingrandita della mappa