Castroreale, storia e tradizioni
Le origini del paese, che sorge su un promontorio dei Peloritani, risalirebbero a parecchi secoli prima della nascita di Cristo. Il tessuto urbano è d’impronta medievale, con strade e viuzze strette e ripide. Numerosi gli edifici di culto da ammirare. Il Festival del Jazz, giunto all’undicesima edizione, è ormai l’appuntamento di punta dell’estate.
Castroreale è un piccolo paese, in provincia di Messina. Sorge su un promontorio dei Peloritani, dal nome Colle Torace, a 394 metri di altitudine tra le vallate dei fiumi di Patrì e Longano, che scorrono lungo i fianchi del costone. Con il suo clima mite ed i suoi meravigliosi paesaggi rappresenta un’ottima soluzione per chi vuole dedicarsi a escursioni o gite nelle zone più montane. Dell’attuale territorio comunale fanno parte anche i centri abitati delle frazioni di Bafia, Catalimita, Protonotaro.
Le origini di Castroreale risalirebbero a parecchi secoli prima della nascita di Cristo. Secondo quanto narra un’antica leggenda, un re di nome Artenomo, venuto dal Medio Oriente, fondò su una delle colline vicine al sito attuale, una città che, in onore della figlia, chiamò Artemisia. Castoreo, sposo di Artemisia, costruì un nuovo insediamento, Krastos, che nel tempo cambiò il suo nome prima in Crastina, poi in Cristina o Crizzina, e durò fino ai primi decenni del sec. XIV. L’insediamento ricoprì un ruolo importante durante le vicende che seguirono la rivolta dei Vespri Siciliani. Per premiare la fedeltà, dimostratagli durante la lotta contro gli Angioini, Federico II d’Aragona, con un diploma del 1324, ordinò la costruzione del Castello. Ebbe così inizio la storia vera e propria della cittadina, che assume prima la denominazione di Castro, poi di Castroreale. Dopo il terremoto del 1693, Castroreale vide il sorgere di numerosi abitati stile tardo barocco. Ma, in seguito al terremoto del 1783, molti preferirono trasferirsi sulla costa ed iniziò la lenta decadenza del centro montano poi aggravata dalla perdita progressiva di territorio in seguito all’acquisizione dell’autonomia da parte dei comuni di Barcellona P.G.(1815), Rodì Milici (1947) e Terme Vigliatore (1966).
Il tessuto urbano è d’impronta medievale, con strade e viuzze strette e ripide, lastricate con una caratteristica pavimentazione in pietra, che si aprono su piazze-belvedere dalle quali si può godere dello splendido panorama. Oltre alla Torre di Federico II, ultima vestigia del castello menzionato nel diploma del 1324, sono numerosi gli edifici di culto. All’interno della Chiesa Madre, consacrata a Maria Assunta, edificata nel Quattrocento e ampliata nei primi decenni del secolo XVII, si conservano l’incantevole S. Caterina d’Alessandria (1534) e S. Maria di Gesù (1501), entrambe di Antonello Gagini, ed il S. Giacomo Maggiore di Andrea Calamech (navata sinistra). Si prosegue poi con la Chiesa della Candelora, dalla semplice facciata in mattoni ornata da un portale in stile durazzesco. Quindi c’è la Chiesa del SS. Salvatore (XV sec.), gravemente danneggiata dal terremoto del 1978 e dalla sua torre campanaria (1560), in parte crollata, che doveva far parte del sistema di torri di awistamento insieme a quella del Duomo e alla torre del castello. Degna di nota anche Porta Raineri, ricostruita nei primi del XIX secolo, che un tempo immetteva da Nord dentro la cinta muraria. La pinacoteca di S. Maria degli Angeli custodisce alcune pregevoli opere di pittura e scultura. Il Museo Civico, infine, raccoglie sculture in legno e in marmo, tra cui lo splendido monumento funebre di Geronimo Rosso (1506-1508), opera di grande purezza di Antonello Gagini, e una serie di notevoli pitture.
La festa principale a Castroreale è quella del SS. Crocifisso venerato nella Chiesa di S. Agata, invocato comunemente nell’espressione dialettale “u Signuri Longu”, perché supera con la sua altezza tutti gli edifici della città. Il Simulacro, a grandezza naturale montato su un legno alto 12 metri che viene inalberato e messo a piombo, su un pesante fercolo, viene portato in processione nel pomeriggio del 23 agosto nel Duomo, dove rimane esposto alla venerazione dei fedeli fino al pomeriggio del 25, quando con grande solennità viene riportato, sempre in processione alla Chiesa di S. Agata. Castroreale è nota anche per il Festival del Jazz, giunto all’undicesima edizione. L’importante kermesse ha preso il via sabato scorso con il Reijseger Fraanje Sylla trio. Il programma della manifestazione prevede sabato 6 agosto l’esibizione del duo di Rita Marcotulli e Francesco Bearzatti. Domenica 7 si andrà avanti con Simone Zanchini ed il suo The way we talk 4et. Si chiude lunedì 8 agosto con il Renaud Garcia-Fons trio.
La cucina di Castroreale offre una variegata scelta di piatti genuini della tradizione gastronomica siciliana, ma è nota soprattutto per la specialità dei biscotti. Inoltre, sono tipici del posto i “maccheroni di casa”, il riso nero preparato per Natale e i “fravioli”, specialità gastronomica del Carnevale. E poi ancora vino, olio, ricotta fresca o infornata, formaggio pecorino fresco o stagionato, salame casereccio, miele, arance e mandarini.
COME SI ARRIVA
IN AUTO: Castroreale è situata a 52 chilometri da Messina ed è facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A20 Palermo-Messina, uscita casello di Barcellona P.G. Attraversare quindi Barcellona P.G. e imboccare la strada provinciale 82 per Castroreale.
SUPERSTRADA: Dalla SS.113, dopo aver attraversato Barcellona, imboccare la strada provinciale 85 all’altezza del ponte Termini-Patrì.
IN TRENO: Stazione di Barcellona P.G.-Castroreale e proseguire con il servizio AST.
IN AEREO: Scalo Palermo, Catania o Reggio Calabria.
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