Stretching e pratica sportiva
Ci sono alcune domande che tutti coloro i quali hanno praticato e praticano sport, per passione o per professione, si sono posti almeno una volta. Lo stretching fa bene o male? Stretching a caldo o stretching a freddo?
Ci sono alcune domande che tutti coloro i quali hanno praticato e praticano sport, per passione o per professione, si sono posti almeno una volta. Lo stretching fa bene o male? Stretching a caldo o stretching a freddo?
Al di là di tutte le considerazioni che è possibile fare in merito, bisogna dire che sicuramente la pratica dello stretching, eseguito in modo corretto, garantisce l’acquisizione di una buona mobilità articolare oltre che di una maggiore capacità di allungamento muscolare ed ha quindi un ruolo importante sia nella prevenzione degli infortuni che nella capacità di prestazione di un atleta, amatore o meno che sia. E’ comunque preferibile che gli esercizi di allungamento vengano eseguiti dopo almeno un paio di minuti di corsa blanda al fine di portare le strutture muscolo-tendinee ed articolari in genere ad una temperatura maggiore che le prepari all’allungamento evitando danni di qualsiasi tipo. A suggerire tale modo di procedere è lo stesso Bob Anderson, il guru dello stretching, che di questa pratica è il più grande esperto a livello mondiale. Soprattutto per chi pratica sport a livello agonistico sarebbe meglio utilizzare il cosiddetto “stretching dinamico”, quello cioè basato non sul mantenimento di posizioni statiche ma su esercizi quali gli slanci che portino ad un maggiore sviluppo della mobilità articolare. Se invece si opta per lo “stretching statico” alla Anderson, quello che prevede il raggiungimento di una posizione da mantenere per un certo numero di secondi, allora è bene evitare “molleggi” di qualsiasi tipo (stretching balistico) che non danno alcun vantaggio e mantenere ciascuna posizione per circa 10/15 secondi. Il tempo consigliato una volta era maggiore (30/40 secondi) ma oggi, anche i preparatori atletici più esperti, ritengono che una sua riduzione sia opportuna.
Infine bisogna dire che lo stretching ha un ruolo fondamentale sia nella fase di preparazione alla prestazione sportiva e può quindi essere inserito nelle attività di riscaldamento sia in fase di defaticamento nell’ambito della quale avrà il compito di riportare in condizioni ottimali quei distretti muscolari che sono stati utilizzati in maniera importante durante l’allenamento e necessitano quindi di essere “allungati”. Una novità ci giunge da alcuni studiosi americani: lo stretching non sarebbe una buona metodica di riscaldamento per prestazioni di forza esplosiva (sprint brevi, ecc.).
Buon allenamento e buon allungamento!