Tendiniti: problemi di runner
Uno dei problemi più comuni cui vanno incontro i runner, di alto, medio o basso livello che siano, sono le tendinite. Con questo termine si indica un processo infiammatorio a carico di quelle strutture che hanno il compito di collegare i muscoli ai segmenti ossei rendendo possibile il movimento di questi ultimi in relazione alla contrazione muscolare.
Uno dei problemi più comuni cui vanno incontro i runner, di alto, medio o basso livello che siano, sono le tendiniti. Con questo termine si indica un processo infiammatorio a carico di quelle strutture che hanno il compito di collegare i muscoli ai segmenti ossei rendendo possibile il movimento di questi ultimi in relazione alla contrazione muscolare.
Molto spesso vengono definiti “tendiniti” anche fenomeni che riguardano solamente la guaina che ricopre il tendine stesso o processi degenerativi che hanno la caratteristica importante della “cronicità” e che non sono dunque reversibili. In questi casi è più corretto parlare, per quanto riguarda il primo caso, di “peritendiniti” (che sono molto comuni), e, nel secondo caso, di “tendinosi”. La “tendinite” vera e propria coinvolge invece il tendine nella sua totalità.
Il sintomo principale della tendinite è sicuramente il dolore. In una prima fase, questo può apparire solo dopo l’allenamento ed alle volte si risolve in poco tempo. Quando la situazione è più grave, invece, diventa talmente intenso da costringere il runner ad interrompere la corsa. Può capitare che il dolore appaia solamente con la pressione sulla parte interessata o che scompaia subito dopo la fase di riscaldamento. Questo accade soprattutto nel caso in cui il processo infiammatorio riguardi la parte centrale del tendine e non la sua origine e la sua inserzione sull’osso.
Cosa fare in questi casi? Non bisogna mai sperare che il sintomo dolorifico vada via da solo. La tendenza di tutti i runner, soprattutto degli amatori, è quella di continuare a correre credendo che tutto passerà in qualche giorno. In realtà, così facendo, la situazione non potrà che peggiorare ed il dolore diventerà cronico ed intenso tanto da portare inevitabilmente ad interrompere gli allenamenti.
Nei casi meno gravi, invece, può essere sufficiente qualche giorno di riposo e l’applicazione di ghiaccio sulla parte dolente. Queste situazioni si risolvono, quindi, in maniera quasi spontanea a patto che si dia al tendine un po’ di respiro. Se, invece, il dolore non passa può essere necessario assumere antinfiammatori per uso orale. Quando poi il fenomeno è più grave si rende necessario ricorrere a riposo prolungato, alla fisioterapia e ad altri sistemi. Ionoforesi, ultrasuoni ed oggi anche laser e TECAR sono le terapie più utilizzate per ridurre il processo infiammatorio. Nel frattempo, il problema di uno sportivo, soprattutto se agonista, è quello di ridurre al minimo gli effetti della mancanza di allenamento. Alcuni podisti utilizzano, senza alcuna difficoltà, l’allenamento in bici o meglio sulla cyclette per tenersi in forma e mantenere stabile il peso corporeo. Va detto che tutto ciò può essere fatto a patto che non ci si alleni con pendenze impegnative che, inevitabilmente, porterebbero ulteriore stress al tendine. E’ poi possibile avere sollievo utilizzando applicazioni di tape che hanno lo scopo di tenere in scarico la parte coinvolta dal processo infiammatorio. Bisogna, però, soprattutto individuare la causa che ha scatenato la tendinite. Cambio di calzature, terreni particolarmente duri ed eccessivo affaticamento sono le più comuni ma spesso tutto è dovuto ad una problematica di appoggio o, più in generale, posturale che porta ad un ripetersi continuo nel tempo di problematiche simili. Pertanto è necessario che tutto ciò sia individuato e curato al fine di avere una completa risoluzione della situazione.
Prima di ritornare alla corsa, poi, è utile svolgere un adeguato allenamento propriocettivo (su tavolette instabili ed altro) e procedere al rinforzo dei muscoli della zona interessata dall’infortunio con esercizi eccentrici.