La “PisaMarathon” a 5 mesi dallo start
Due le distanze previste per la 14esima edizione di PisaMarathon che si correrà domenica 16 dicembre: la maratona da 42,195km, la Pisanina ovvero una mezza maratona da 21,097km, e le gare non competitive aperte a tutti, non solo gli agonisti. Pubblichiamo l’intervista al presidente dell’associazione PisaMarathon Strapazzata Club, Michele Passatelli.
Il sole è alto e caldo in questi giorni, ma a pensarci bene alla prossima PisaMarathon di domenica 16 dicembre 2012 mancano meno di cinque mesi. Poco, pochissimo tempo per chi ha l’ambizione di organizzare un grande evento sportivo, che dia lustro alla città di Pisa e che possa accogliere nel migliore dei modi i tanti podisti che verranno a correre. Due le distanze previste per la 14esima edizione di PisaMarathon, la maratona da 42,195km, la Pisanina ovvero una mezza maratona da 21,097km e le gare non competitive aperte a tutti, non solo gli agonisti. Michele Passarelli Lio (nella foto a destra) dal 5 luglio è il nuovo presidente dell’associazione “PisaMarathon Strapazzata Club”, con un incarico triennale (2012-2014), succede a Vincenzo De Rosa, storico presidente per 13 anni che rimarrà comunque una pedina importante del Comitato Organizzatore in quanto ha assunto l’incarico di vicepresidente per garantire comunque continuità oltre al fondamentale supporto tecnico.
Presidente, ora non le manca nulla. Lavoro, impegni politici e ora la PisaMarathon. Perché lo sport è perché proprio PisaMarathon?
“Credo che nella vita ognuno di noi debba lasciare il giusto spazio alle passioni oltre che ai “doveri”. Per questo, nonostante faccia un lavoro impegnativo, cerco di ritagliare un po’ di spazio per le mie di passioni: la politica e la corsa. L’impegno politico lo vivo in funzione del servizio che credo di poter dare alla mia città, in questo servizio credo che una promozione dello sport come modello educativo per i giovani soprattutto, sia fondamentale. La Presidenza di PisaMarathon viene più dalla passione per la corsa che da altro; è chiaro che l’impegno politico e la possibilità di sviluppare contatti con gli enti locali, semplifichi questo mio incarico”.
Come è entrato in contatto con PisaMarathon?
“Diciamo che il primo contatto si trova ogni mattina, alle 5,30, quando mi alzo per andare a fare i miei chilometri di corsa. Parte tutto da questa ‘malattia’ chiamata corsa e che, nel mio caso, mi spinge a lavorare perchè PisaMarathon riesca ad affermarsi come una delle più importanti maratone italiane. Già lo scorso anno ho avuto modo di collaborare da esterno all’organizzazione di quella che è diventata la decima maratona in Italia, quest’anno l’impegno è aumentato”.
La PisaMarathon può aiutare a far crescere anche la città di Pisa?
“Penso che Pisa abbia delle potenzialità inespresse o, comunque, poco sfruttate nell’ambito dello sviluppo turistico; la mia città ha tutte le caratteristiche per potere essere la base di un turismo di qualità che va alla ricerca dell’arte, della cultura, dell’ambiente e più in generale del vivere bene. Il turismo sportivo è sicuramente parte di questo circuito e credo che eventi importanti come la PisaMarathon possano contribuire a fare emergere quelle potenzialità che oggi tendono un po’ a rimanere nascoste”.
Quale il principale obiettivo di questo triennio che la vede al comando della macchina organizzativa?
“In questi tre anni l’obiettivo sarà quello di portare ad avere alla fine di questo periodo 5.000 iscritti alla Maratona. Per fare questo c’è la necessità di una maggiore professionalità nel Management della Maratona, di patner commerciali ed istituzionali di alto livello e di tanto impegno … stiamo iniziando a lavorarci già ora”.
Ci può anticipare già qualche novità per questa edizione?
“Idee tante, contatti tantissimi ma ancora, in quindici giorni non abbiamo ufficialmente chiuso grandi novità. Direi, in termini generali, che sto provando ad avere, anche visibilmente il supporto della città, sia dal punto di vista istituzionale che imprenditoriale, per finire con i cittadini … a breve comunicheremo le novità più interessanti”.
Chi sono i suoi collaboratori? Cosa dirà a loro affinché possano dare il meglio?
“Non potrò fare a meno della collaborazione del presidente uscente, Vincenzo De Rosa, che ha fatto la storia di questa maratona; lui è il mio vice esecutivo e difficilmente senza di lui potremo raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci poniamo. Il resto del direttivo è composto da Simone Ferrisi, Mario Comassi, Silvia Marradini, Ugo Boggi, Emanuele Chericoni, Valter Ballantini. A tutti ho detto che intendo portare all’interno della nostra organizzazione il principio della delega ed intendo affidare ad ognuno di loro l’aspetto organizzativo che più si avvicina alle loro caratteristiche personali e professionali. Anche in questo caso, a breve, usciremo con un organigramma rinnovato”.
Cosa ne pensa delle maratone italiane?
“Dietro le grandi maratone, Roma su tutte, ci sia tanta buona volontà, tanta passione, ma ancora non c’è abbastanza professionalità. Credo il livello manageriale di un evento che muove centinaia di migliaia di euro direttamente e milioni di euro come indotto debba crescere così come succede in altre parti del mondo. Poi è chiaro che Roma, Firenze e Venezia restano eventi più attraenti di altri per caratteristiche legate alla città prima che all’evento sportivo”.