Samia morta su un barcone per raggiungere l’Italia
All’Olimpiade di Pechino 2008 l’atleta somala giunse ultima nella sua batteria dei 200 metri, a 9 secondi di distanza dalla prima classificata, ma venne comunque incoraggiata e applaudita dal pubblico presente allo stadio. Cercava di fuggire dalla povertà e confidava di poter cominciare una vita migliore, trovando un allenatore nel nostro Paese.
Il mondo dello sport piange la drammatica scomparsa di Samia Yusuf Omar. L’atleta somala, originaria di Mogadiscio, classe 1991, corse la gara dei 200 metri alle Olimpiadi di Pechino 2008. Giunse ultima, a 9 secondi di distanza dalla prima classificata, ottenendo il record personale di 32″16, ultimo tempo di tutte le batterie (la prima fece segnare 23”04), ma venne comunque incoraggiata e applaudita dal pubblico presente allo stadio. Segno tangibile di una ragazza entrata subito nel cuore di tutti.
Tornò a casa felice, per aver preso parte ad un appuntamento così importante come i Giochi. “È stata un’esperienza bellissima, ho portato la bandiera somala, ho sfilato con i migliori atleti del mondo” raccontò. Per il suo Paese, vedere gareggiare Samia Yusuf Omar, figlia di una fruttivendola e orfana di padre, fu motivo di orgoglio, per essere rappresentati nella competizione sportiva più prestigiosa al mondo.
Quattro anni dopo, per una tragica coincidenza a pochi giorni dalla fine delle Olimpiadi di Londra, la notizia della sua morte su un barcone di immigrati, pronta a raggiungere l’Italia, mentre cercava di fuggire dalla povertà e confidava di poter cominciare una vita migliore. L’annuncio è stato dato da Abdi Bile, un ex atleta, idolo dei somali. A Roma, nel 1987, vinse un oro nei 1500 metri. “Aveva preso una carretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un’atleta bravissima. Una splendida ragazza” ha dichiarato durante un’assemblea del comitato olimpico nazionale della Somalia. Samia sognava di trovare un allenatore, ma all’inizio di aprile risalirebbe l’incidente della barca diretta a Lampedusa e quindi l’annegamento.
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