Mutai batte a Berlino il connazionale Kimetto
Il keniano ha sfiorato pure il primato mondiale della maratona. Il campione africano, grande favorito della vigilia e che ha già corso l’ipotetico record del mondo a Boston, poi non omologato per via del percorso non regolamentare, ha fatto la differenza dopo la mezza maratona, a seguito di un buon lavoro delle lepri che non avevano portato, però, la gara sulle cadenze desiderate. Al femminile si è imposta l’etiope Aberu Kebede.
Il keniano Geoffrey Mutai ha vinto, domenica 30 settembre, la Maratona di Berlino 2012, sfiorando il primato mondiale sulla distanza. Il campione africano, grande favorito della vigilia e che ha già corso l’ipotetico record del mondo a Boston, poi non omologato per via del percorso non regolamentare, ha fatto la differenza dopo la mezza maratona, a seguito di un buon lavoro delle lepri che non avevano portato, però, la gara sulle cadenze desiderate.
Mutai è stato autore di un’incredibile accelerazione tra il 25° ed il 35° chilometro, con parziali ampiamente inferiori ai 2’40″/km. Il connazionale Dennis Kimetto è riuscito, comunque, a resistere ai suoi attacchi, tanto da rendere incerto l’esito della maratona fino agli ultimi metri. Al 40° km sono passati in 1h57’22”, con Mutai che si è messo davanti a dettare il ritmo, ma Kimetto è restato incollato senza perdere terreno. Negli ultimi due chilometri, però, i due sono calati sensibilmente, non preoccupandosi più del crono, ma solamente del successo finale.
Mutai ha tagliato, così, il traguardo prima del suo compagno di allenamenti di solo un secondo, con il tempo di 2h04’15” seguito da Kimetto e Kipsang (2h06’12”). Buon sedicesimo posto per l’italiano Giovanni Gualdi (2h13’55”). Da notare che il Kenia ha piazzato nove atleti nei primi nove posti; Gualdi, che ha sfiorato il personale (2h13’39” di Padova 2010), è stato il terzo europeo, dietro solamente al tedesco Fitschen (2h13’10”) e allo spagnolo Gamonal (2h13’14”).
Al femminile si è imposta l’etiope Aberu Kebede (2h20’30”), che ha staccato, nel finale, l’altra etiope Tirfi Tsegaye (2h21’19”) e l’ucraina Olena Shurno (2h23’32”).