Eritropoietina e sport
Gli scandali legati al doping, soprattutto negli ultimi anni, hanno portato agli onori della cronaca una sostanza che ha letteralmente rivoluzionato il mondo delle pratiche dopanti ed è stata utilizzata da moltissimi atleti di alto livello per migliorare, illegalmente, le proprie prestazioni agonistiche con risultati che hanno dell’incredibile.
Gli scandali legati al doping, soprattutto negli ultimi anni, hanno portato agli onori della cronaca una sostanza che ha letteralmente rivoluzionato il mondo delle pratiche dopanti ed è stata utilizzata da moltissimi atleti di alto livello per migliorare, illegalmente, le proprie prestazioni agonistiche con risultati che hanno dell’incredibile.
L’eritropoietina o EPO, come è più comunemente conosciuta, è una glicoproteina che il nostro corpo già produce in quantità sufficiente a quello che è il nostro fabbisogno. A regolarne la produzione è la concentrazione di ossigeno del sangue. La funzione dell’EPO è, infatti, quella di stimolare l’eritropoiesi, cioè la produzione di eritrociti (meglio noti come globuli rossi). Si tratta quindi di un ormone che produce un innalzamento del numero di globuli rossi presenti nel sangue e conseguentemente dei livelli di emoglobina che in essi si trova. La produzione dell’eritropoietina avviene per la maggior parte a livello renale ed in minima parte nel fegato. Come già detto, il nostro corpo la produce in quantità sufficiente ma vi sono talune situazioni in cui è necessaria una supplementazione esogena: ciò avviene in alcuni interventi chirurgici e praticamente in tutti i tipi di anemie, qualunque ne sia la causa. L’EPO sintetica viene prodotta con la tecnica del DNA ricombinante ed è parecchio utilizzata in medicina. Purtroppo, però, essa viene ormai molto utilizzata come pratica dopante soprattutto nelle discipline di endurance ma non solo. Lo scopo è quello di alterare in modo anomalo la produzione di eritrociti al fine di poter disporre di un numero maggiore di carrier dell’ossigeno ai muscoli (gli eritrociti appunto) con un evidente miglioramento, dunque, delle performance sportive. Tutto ciò avviene non senza che l’atleta corra rischi molto seri. L’aumento dei globuli rossi, infatti, che sono, insieme a globuli bianchi e piastrine, la parte corpuscolare del sangue (quella liquida è il plasma), fa aumentare in modo abnorme l’ematocrito, valore che indica la percentuale delle particelle corpuscolate del sangue rispetto alla sua parte liquida, che raggiunge valori superiori a 50. Il sangue diventa, perciò, molto più denso con rischio di incremento delle resistenze vascolari, possibilità di trombi, aumento della pressione arteriosa con tutto ciò che ne consegue.
La conoscenza di tali rischi dovrebbe scoraggiarne l’uso insieme all’aspetto economico (l’EPO sintetica è molto costosa) ma il suo utilizzo, soprattutto a livelli alti, ma non solo, si è notevolmente diffuso alterando e falsando i risultati di molte competizioni importanti e stimolando una riflessione sull’opportunità di rendere ancora più severe le punizioni nei confronti degli atleti che ne fanno uso.