GP Sicilia: distanze e costi diversi per i podisti
L’edizione 2013 ha compiuto un evidente passo indietro dal punto di vista della distribuzione geografica, “occidentalizzandosi” troppo rispetto al recente passato. Basta guardare la cartina dell’Isola e segnare i punti in cui si correranno i sette appuntamenti in calendario per farsi subito un’idea: Agrigento, Riposto, Palermo, Terrasini, Sant’Agata di Militello, Siracusa e Marsala. Non fanno più parte del GP, infatti, Capo d’Orlando e San Giovanni La Punta, sostituiti dal “Vivicittà” di Palermo e dalla “Maratonina dei Mille” di Marsala.
Prenderà il via domenica 3 marzo ad Agrigento il “12° Grand Prix di Maratonine Amatori/Master” organizzato dalla Fidal Sicilia. L’edizione 2013 ha compiuto, però, un evidente passo indietro dal punto di vista della distribuzione geografica, “occidentalizzandosi” troppo rispetto al recente passato. Basta guardare la cartina dell’Isola e segnare i punti in cui si correranno i sette appuntamenti in calendario per farsi subito un’idea: Agrigento, Riposto, Palermo, Terrasini, Sant’Agata di Militello, Siracusa e Marsala. Non fanno più parte del GP Sicilia, infatti, Capo d’Orlando e San Giovanni La Punta, sostituiti dal “Vivicittà” di Palermo e dalla “Maratonina dei Mille” di Marsala.
Chi ha stilato il calendario non ha dato o potuto dare, forse per motivi organizzativi o legati alle richieste, il giusto peso alle distanze chilometriche che gli atleti delle province orientali (Catania, Messina e Siracusa) saranno costretti a colmare per cercare di entrare nella graduatoria finale. Un podista della città dello Stretto, ad esempio, che prima raggiungeva Capo d’Orlando e San Giovanni La Punta percorrendo complessivamente meno di 190 km, dovrà ora totalizzarne quasi il triplo (circa 540 km), senza considerare che per potersi presentare in condizioni accettabili al via dovrebbe nelle gare più lontane raggiungere il giorno prima la sede delle competizioni, pernottando, quindi, in loco. Un aggravio economico evidente e particolarmente pesante in un periodo di crisi com’è quello l’attuale. I runners siciliani dovranno completare, inoltre, almeno cinque delle sette prove previste per entrare in classifica e l’inspiegabile aumento rispetto alle quattro dell’anno scorso accresce ulteriormente le difficoltà per chi intende chiudere il GP, con il concreto rischio che i premiati alla fine siano provenienti nella grande maggioranza soltanto da alcune province.
La situazione cambia, infine, poco per quanto riguarda il “19° Grand Prix di Corsa”, nel quale Messina, Catania e Siracusa avranno una data a testa sulle dodici in programma. Su queste problematiche ci sono giunte diverse segnalazioni dei singoli amatori della Sicilia orientale, mentre non abbiamo sentito la “voce” ufficiale dei comitati provinciali Fidal e delle società direttamente interessati e penalizzati.