Urso: “Servirà la partecipazione di tutti”
Il neo presidente provinciale della Fidal spiega: “Punteremo su un dialogo forte con le Istituzioni. Dirigenti e atleti sono prima di tutto cittadini e poi sportivi, per questo chi si assume la responsabilità politica deve darci una grossa mano. La situazione degli impianti è molto complicata, tra qualche giorno consegneremo un report in materia”.
Per il neo presidente provinciale della Fidal, Antonino Urso, ha inizio un quadriennio denso di impegni alla guida di un movimento in costante crescita. Eletto sabato scorso, nell’Assemblea tenutasi presso la sede messinese del Coni di Santa Maria dell’Arco, con 173 preferenze contro le 150 raccolte da Giuseppe Smedile, ha ricevuto l’eredità di Costantino Crisafulli.
“Si tratta certamente di un’eredità difficile, in quanto veniamo dal lavoro straordinario che ha portato avanti in questi anni Costantino Crisafulli. Lo scambio di idee che si è creato, però, oggi è sicuramente un aspetto molto positivo” ha affermato Urso. “Il nostro movimento è in grande fermento, seppur alle difficoltà economiche che stanno toccando tutti i settori della città si abbina, purtroppo, una crisi nella vocazione giovanile cui si contrappone, invece, l’incredibile partecipazione relativamente al mondo Amatori e Master. Non sarà facile far collimare gli interessi di tutti, ma siamo concentrati per cercare di lavorare nel migliore dei modi”.
Parole d’ordine partecipazione e rinnovamento. “Intanto serve la partecipazione di tutti, nei termini di una classe dirigente più giovane che sappia interpretare le responsabilità che comporta una sfida diversa. Inoltre punteremo su un dialogo forte con le Istituzioni che forse è mancato un po’ nel passato e che io ora mi curerò di portare avanti. Dirigenti e atleti sono prima di tutto cittadini e poi sportivi, per questo chi si assume la responsabilità politica deve darci una grossa mano”.
E’ oggi la situazione degli impianti uno dei temi dei più delicati da affrontare. “Tra qualche giorno consegneremo un report al delegato del Coni che si attiverà presso il Comune. Ci sono alcuni impianti privi di agibilità e in condizioni fatiscenti e la situazione va appositamente regolamentata dove sono avvenute delle ristrutturazioni come al Cappuccini. Con i Campionati Universitari qualcosa è stato migliorato, ma ancora va fatto altro in quanto avviene che per un problema di catalogazione di risultati e quindi di cronometraggio elettronico molti atleti siciliani preferiscano gareggiare a Reggio Calabria piuttosto che a Messina. Inoltre dalle 13 alle 16 i nostri impianti restano chiusi, impedendo agli appassionati di sfruttare la pausa pranzo a differenza di quello che avviene, ad esempio, nel Nord Europa”.
Quale l’augurio per il quadriennio che è appena iniziato? “Spero che si possano raggiungere a Messina dei picchi importanti, dimostrando di non aver nulla da invidiare a realtà come Catania e Palermo. Chi fa questo sport, con sacrifici enormi, riesce spesso a superare i limiti strutturali, basti pensare ad Antibo nativo di Altofonte o a Modica originario di Mistretta. E’ questa la vera forza dell’atletica”.