Mauro Cavallaro, il canguro di Zafferana Etnea
A chiusura della stagione al coperto, ci corre l’obbligo di citare la partecipazione di un atleta siciliano ai Campionati Europei indoor Master, giunti alla nona edizione e disputati a San Sebastian lo scorso marzo. Si tratta di Mauro Cavallaro dell’Atletica Villafranca, che in terra spagnola, unico siciliano presente, si è classificato al settimo posto nel triplo M50 con 11,11.
A chiusura della stagione al coperto, ci corre l’obbligo di citare la partecipazione di un atleta siciliano ai Campionati Europei indoor Master, giunti alla nona edizione e disputati a San Sebastian lo scorso marzo. Si tratta di Mauro Cavallaro dell’Atletica Villafranca, che in terra spagnola, unico siciliano presente, si è classificato al settimo posto nel triplo M50 con 11,11. Sul podio sono saliti l’austriaco Alfred Stummer (12,60), l’italiano Giancarlo Ciceri (12,46) e lo slovacco Igor Gavenciak (12,28), seguono poi l’estone Valeri Fedjushin (11,64), lo spagnolo Antonio Jose Crespo (11,35) e sesto il francese Dominique Bernard (11,16).
Ricordiamo che Mauro, il canguro di Zafferana Etnea, nel 2012 ai Mondiali indoor Master di Jyväskylä in Finlandia si era piazzato sempre settimo nel triplo M50 con 11,31 e non era entrato in finale per otto centesimi nei 60 ostacoli (9”64). Invece a Gand in Belgio nel 2011 agli Europei indoor aveva sfiorato il bronzo, finendo quarto M50 con una bella serie di salti in crescendo: 11,15 – 9,76 – 11,23 – 11,34 – 11,49 – 11,55. L’atleta con 11,55 ha migliorato il record siciliano di Ignazio Manfrè (11,02 nel 2006). Cavallaro, nato a Zafferana Etnea il 18 aprile 1960 (1,84 x 76 kg di peso forma), ha iniziato con i Giochi della Gioventù nel 1972, una parentesi con il calcio e lo ritroviamo nel 1976 con la scuola, il Liceo Archimede di Acireale. Agli Studenteschi stampa 6,24 nel lungo per salire ben presto a 6,42. In quell’anno si mise pure in luce un altro liceale dell’Archimede, Filippo Di Mulo sui 100, un cavallo di razza e non solo come atleta…. Mauro può essere definito un talento non completamente espresso, i suoi acuti sono 7,23 nel lungo (1984) e 14,64 nel triplo (1983), adesso ha intenzione di recuperare i salti perduti, come dice lui stesso “nella vecchiaia”.
Articolo di Michelangelo Granata