Notizie e curiosità su Rometta
La cittadina subì dominazioni spagnole, arabe, normanne, sveve e aragonesi, ricoprendo spesso ruoli strategici, dall’alto delle sue mura e delle sue torri, che hanno fatto sì che assumesse la caratteristica struttura architettonica tuttora ammirabile.
Rometta si trova in provincia di Messina, a 560 metri sopra il livello del mare. Dagli inizi del 1900 contava oltre 5.000 abitanti, sparsi nei numerosi villaggi circostanti. Dal secondo dopoguerra, la popolazione residente è scesa verticalmente a causa dell’emigrazione diretta non solo in direzione della frazione marina di Rometta Marea, ma anche verso i Comuni costieri vicini. Rometta Marea è proprio la frazione più densamente abitata del Comune (le altre Buon Signore – Filari – Gimello – Gimello nè Monaci – Oliveto – Rapano Inferiore – Rapano Superiore – San Cono – Sant’Andrea – Santa Domenica – Scalone – Serrocondurri).
La data di fondazione di Rometta risale intorno al VII-VIII sec. a.C. con il nome di Ibla Parva divenuto Ramtah nel 965 d.C. e Rometta nel 1500 sotto la dominazione spagnola. In greco il nome vuol dire le difese, le fortezze (ta erymata). Nel 1705, Filippo IV di Sicilia, pressato dalle ingenti spese di guerra, chiese ai suoi feudatari dei finanziamenti. Gli venne incontro il ricchissimo ed influente Marchese di Rocca, Pietro Valdina, il quale ottenne come garanzia la città demaniale di Rometta. Alla scadenza il re non saldò il debito contratto con il Marchese. Quest’ultimo, come pattuito, mosse con tutto il suo seguito per prendere possesso della vicina città. Ma i romettesi chiusero le due porte d’accesso, Porta Messina e Porta Milazzo, e salirono sulle mure pronti ad accogliere il Marchese con le pietre. Alla fine, gli abitanti si autotassarono e pagarono il debito che il sovrano aveva contratto con il Valdina.
Oltre a quella iberica, Rometta subì anche le dominazioni arabe, normanne, sveve e aragonesi, ricoprendo spesso ruoli strategici (dall’alto delle sue mura e delle sue torri controllava un buon tratto dell’antica strada che da Messina conduceva a Palermo) che hanno fatto sì che essa assumesse la caratteristica struttura architettonica tuttora ammirabile. Il centro storico è tra i più interessanti della provincia di Messina. Dal punto di vista artistico e culturale la città si ricorda innanzitutto per la Chiesa bizantina intitolata comunemente al Santissimo Salvatore, ma la dedica esatta dell’edificio è per S.Maria dei Cerei. La sua costruzione è databile tra il V ed il VI secolo. La Chiesa si presenta con una pianta a croce greca inserita in un quadrilatero. Ubicata in prossimità di Porta Terra o Milazzo e del limite del paese, occupa una posizione di ampia visuale e di controllo di un vasto territorio circostante. Un successivo monumento sacro cittadino degno di nota è la Chiesa Madre intitolata a Maria Santissima Assunta. La parte più antica è quella che comprende le tre navate, divise da due filari di colonne quadrate, sormontate da capitelli di stile arcaico e terminanti con un ordine di archi a sesto acuto od ogivali. La sua facciata, recentemente restaurata, presenta dei portali tardo-rinascimentali ed una nicchia contenente una statua rappresentante la Madonna. L’interno dell’edificio raccoglie, tra l’altro, una cinquecentesca acquasantiera ed una cinquecentesca tavola raffigurante la Madonna col Bambino tra San Pietro e San Paolo. Sempre a Rometta Marea è presente un’altra Chiesa, intitolata a San Antonio.
Il Palatium fu invece costruito nel XIV sec. su una superficie di 1500 mq circa in posizione dominante sull’intero territorio. La tradizione e le ricerche condotte in proposito vogliono che il castello sia stato edificato da Federico II di Svevia, divenendo un centro particolarmente apprezzato sia per il clima, sia per lo sviluppo e il fiorire degli studi. Da segnalare anche il sentiero Brignoli, che offre magnifiche vedute di Capo Milazzo e delle Isole Eolie, si sviluppa in un ambiente caratterizzato dalla macchia mediterranea, con numerose piante di corbezzolo), conifere e castagno. In gran parte del percorso si possono notare i segni dell’incendio del 1985 che interessò la pineta e il castagneto. Ogni anno, il 20 febbraio, il patrono San Leone viene festeggiato con una solenne processione per le vie di Rometta e la prima domenica di maggio i romettesi si recano in pellegrinaggio sui luoghi dell’eremo dove, nel XIII secolo, i benedettini eressero una Grancia con annessa chiesa dedicata al loro illustre confratello.