Dal pianoforte in Australia alla maratona berlinese
Maurizio Baglini, pianista internazionale, correrà domenica 29 settembre la Maratona di Berlino. Mani pregiate, leggiadre, veloci e talentuose che volano sui tasti bianchi e neri, dagli acuti fino ai bassi, un susseguirsi di emozioni e stati d’animo. Un grancoda Fazioli come strumento di lavoro che è un’opera d’arte solo a vederlo così, nero e lucido, sul palcoscenico. Questa la vita e il lavoro del 38enne pisano Maurizio Baglini, uno dei musicisti più brillanti e apprezzati della scena mondiale.
Mani pregiate, leggiadre, veloci e talentuose che volano sui tasti bianchi e neri, dagli acuti fino ai bassi, un susseguirsi di emozioni e stati d’animo. Un grancoda Fazioli come strumento di lavoro che è un’opera d’arte solo a vederlo così, nero e lucido, sul palcoscenico. Questa la vita e il lavoro del 38enne pisano Maurizio Baglini, uno dei musicisti più brillanti e apprezzati della scena internazionale. In più di dieci anni oltre 1200 concerti da solista e altri 900 di musica da camera in tutto il mondo, dall’Europa all’Asia, dall’America fino all’Australia dove si trova proprio in questi giorni per una serie di concerti. Ma c’è un aereo da prendere venerdì 27 settembre, direzione Berlino, domenica 29 c’è la maratona, una delle più importanti e veloci del mondo con oltre 40mila partecipanti e i tanti primati mondiali battuti. Un pianoforte per lavoro e chilometri di corsa per passione. Nel palmares i fatidici 42,195km di Parigi e Pisa, la sua città. La Cortina-Dobbiaco da 30 chilometri con lo sfondo delle Dolomiti questa estate per diletto e svago, poi il sogno di correre anche sulle strade di Amsterdam e New York. Ma intanto domenica c’è Berlino, obiettivo non così scontato.
Baglini, è pronto con la grande sfida? “Non come vorrei, ma va bene così. Sono settimane particolarmente impegnative, a settembre ho avuto l’onore di inaugurare la mia prima stagione come direttore artistico per musica, danza e lirica al Teatro Comunale di Pordenone. In questi giorni sto tenendo diversi concerti qui in Australia nella prestigiosa Government House Foundation di Perth”. Dove e come si è allenato in questi mesi? “Ho sfruttato ogni momento libero: in Puglia nelle pochissime vacanze e in Toscana e Francia, fra i tanti concerti estivi. Nei giorni in cui ero a casa a Bologna mi sono dedicato agli allenamenti lunghi”.
E’ riuscito a coniugare lavoro-concerti, allenamenti e qualche garetta? “Ho avuto meno tempo di quello che avrei sperato, ma sono soddisfatto comunque perché correre mi gratifica. Ho fatto gli allenamenti più lunghi da 30km sempre da solo, a parte la Cortina Dobbiaco di inizio giugno. Ma dormendo a casa cinque giorni al mese è difficile poter programmare più di due o tre gare all’anno”. Tornerà dall’Australia solo il giorno prima…come gestire il jet-lag? “Andando ad ascoltare un concerto dei Berliner Philharmoniker diretti da Daniel Harding…” Come affronterà la maratona di Berlino? “Certamente con più esperienza. Avrei sperato di stabilire a Berlino il mio record, ma visti gli impegni musicali frenetici degli ultimi mesi in gara punterò solo a divertirmi e a godermi lo spettacolo. Voglio sensazioni forti e fatica gratificante, noi runners siamo così”.