Lalli sul podio con i keniani alla “Venicemarathon”
E’ stato ancora una volta dominio africano nella maratona veneta, con le vittorie di Nixon Machichim (2h13’10”) e di Mercy Jerotich Kibarus (2h31’12”). L’atleta delle Fiamme Gialle, che ha chiuso terzo con il crono di 2h14’26”, è riuscito a stare nel gruppo dei primi fin dopo il 30° km, quando sul Ponte della Libertà c’è stato l’attacco del terzetto keniota.
E’ stato ancora una volta dominio africano, domenica 27 ottobre, alla 28^ Venicemarathon, con le vittorie di Nixon Machichim (2h13’10”) e di Mercy Jerotich Kibarus (2h31’12”). Lampi d’azzurro, però, con la grande prestazione di Andrea Lalli, che al suo esordio sulla distanza è stato capace di un ottimo terzo posto con il buon tempo di 2h14’26”. L’atleta delle Fiamme Gialle è riuscito a stare nel gruppo dei primi fin dopo il 30° km, quando sul Ponte della Libertà c’è stato l’attacco del terzetto keniota composto da Titus Kwemoi Masai, Raymond Kiplagat e Nixon Machichim. Quest’ultimo è poi riuscito a sopravanzare Kiplagat solo dopo una bella volata, mentre Lalli è stato bravo nel dosare al meglio le forze e rimontare Masai, crollato negli ultimi chilometri, guadagnandosi, così, un prestigioso podio.
“Che gara dura – le prime parole di uno stremato Andrea Lalli subito dopo l’arrivo – è andata molto bene fino al 30° chilometro, poi dal 33° in poi sono rimasto da solo ed è stato difficile affrontare, così, il Ponte della Libertà. Pensavo di arrivare quarto – continua Lalli – ma poi davanti a me ho visto Masai, ho stretto i denti e sono riuscito a superarlo per un terzo posto che mi riempie di gioia”. Bellissimo, subito dopo il traguardo, l’abbraccio con l’amico Ruggero Pertile, che non ha potuto partecipare alla gara per infortunio, ma che ha voluto, comunque, essere presente, commentando l’evento per Raisport. Un azzurro non saliva sul podio della Venicemarathon da 2006, quando l’ultimo a riuscirci fu Alberico Di Cecco, anch’egli terzo.
Tra le donne, la gara si è decisa poco dopo il passaggio alla mezza, quando la keniana Mercy Jerotich Kibarus ha attaccato con decisione, distanziando nettamente le etiopi Halima Hussen Kayo e Sosena Tekle Gezaw, fino a quel momento con lei e giunte nell’ordine al traguardo, rispettivamente in 2h38’49” e 2h42’29”. Quinta, e prima delle italiane, Ambra Vecchiato in 2h48’16”. Non ha tradito le attese neppure Alex Zanardi, che in sella alla sua handbike con la quale si è laureato campione olimpico e mondiale, ha trionfato con il tempo di 1h11’45”, piegando la resistenza di un bravissimo Claudio Mirabile, al traguardo in 1h15’24”. “Siamo stati assieme fino al 30° chilometro – ha dichiarato a caldo Zanardi – poi Claudio mi ha detto di andare perché non ce la faceva più a tenere il ritmo. Mio padre – continua l’ex campione di Formula 1 – mi diceva che quando si fa una gara bisogna sempre dare il massimo. A 47 anni penso di aver raggiunto obiettivi importanti in questa disciplina, però non mi risparmio mai. Proprio per questo ho già pronta una nuova sfida: domenica prossima correrò la Maratona di New York non più con l’handbike, ma con la wheelchair dell’atletica paralimpica”.
Ordine d’arrivo gara maschile:
1) Nixon Machichim (Ken) 2’13’10”
2) Raymond Kiplagat Kandie (Ken) 2h13’11”
3) Andrea Lalli (Ita – Fiamme Gialle) 2h14’26”
4) Dickson Kipkoros Terer (Ken) 2h17’30”
5) Titus Kwemoi Masai (Ken) 2h17’36”
Ordine d’arrivo gara femminile:
1) Mercy Jerotich Kibarus (Ken) 2h31’12”
2) Halima Hussen Kayo (Eth) 2h38’49”
3) Sosena Tekle Gezaw (Eth) 2h42’29”
4) Melesech Tsegaye (Eth) 2h43’23”
5) Ambra Vecchiato (Ita – Atl. Audace Noale) 2h48’16”
Articolo e foto tratte dal comunicato stampa degli organizzatori