Fidal: record solo dopo test sul sangue
Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Federale nella riunione svoltasi, venerdì 18 ottobre, a Roma (tuttora in corso), a seguito di proposta del presidente Alfio Giomi. “Anche se il regolamento internazionale non lo prevede espressamente – le parole del presidente – intendo inserire questa norma nelle nostre procedure. Mi pare una scelta doverosa, che conferma la posizione della Federazione nei confronti del doping”.
Nessun record italiano assoluto su distanze di gara superiori agli 800 metri verrà più ratificato in assenza di un esame antidoping che includa, oltre al test sulle urine, anche quello sul sangue. Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Federale nella riunione svoltasi, venerdì 18 ottobre, a Roma (tuttora in corso), a seguito di proposta del presidente Alfio Giomi. “Anche se il regolamento internazionale non lo prevede espressamente – le parole del presidente – intendo inserire questa norma nelle nostre procedure. Mi pare una scelta doverosa, che conferma la posizione della Federazione nei confronti del doping”.
Il Consiglio ha approvato anche la Carta Etica dell’Atletica Italiana, documento promosso dalla Commissione atleti nel quale sono poste le norme di condotta delle diverse tipologie di soggetti che vivono il movimento (atleti, allenatori, dirigenti, famiglie). Rispetto di sé, degli avversari, lealtà, onestà, integrazione, sono solo alcuni dei principi espressi nel testo. Una sezione speciale è dedicata alla lotta al doping, nella quale spicca un preciso riferimento alla squadra nazionale: chiunque incorra in squalifiche pari o superiori ai 2 anni, sulla base delle normative antidoping vigenti, perderà il diritto a vestire la maglia azzurra.
Articolo tratto da www.fidal.it