Il “CorriCapodanno” a Taormina di Sebastiano Melita
Pubblichiamo con estremo piacere il racconto del “CorriCapodanno” a Taormina dell’1 gennaio fatto da Sebastiano Melita, uno dei podisti più noti in Sicilia e grande amico di Messinadicorsa.it. Tante le emozioni regalate da una corsa tra le più originali del panorama italiano.
Pubblichiamo con estremo piacere il racconto del “CorriCapodanno” a Taormina del 1 gennaio fatto da Sebastiano Melita, uno dei podisti più noti in Sicilia e grande amico di Messinadicorsa.it. Tante le emozioni regalate da una corsa tra le più originali e suggestive del panorama italiano.
“Con la mente rivolta allo stesso giorno, ma di un anno fa, con il piede operato da 11 giorni, le intenzioni per ben figurare in una gara che mi ha sempre appassionato c’erano tutte, ma ben consapevole che non potevo fare più di tanto, visto che gli infortuni mi perseguitano a catena uno dietro l’altro. ome al solito mi presento a Villagonia di buon mattino, con ancora il fragore della baldoria fatta fino a tarda notte per festeggiare l’arrivo del 2014. Al ritiro del pettorale, con mia sorpresa, Carmelo Mobilia, l’organizzatore dell’evento, mi riserva il numero 2, nel prendere il pettorale già mi sento una responsabilità in più sulle spalle, quella di non deludere i miei tanti fan accorsi con bici da corsa, tradizione la loro che si tramanda da sempre, come a fare da cornice a tutti i podisti.
Ci si fa gli auguri, si scherza e cerco di non pensare allo sforzo che da lì a poco mi tocca affrontare, intravedo l’immancabile Michelangelo Granata, mi avvicino, ci scambiamo gli auguri e discutiamo un po’ dei probabili favoriti alla vittoria, ma come da mio carattere non mi sono mai interessato più di tanto a fare conti. Si parla un po’ delle passate edizioni, nelle quali il pubblico ha assistito a grandi battaglie, con protagonisti d’eccellenza che hanno fatto la storia del «Tuffo a mare e corsa» e che grazie alla meticolosità e dedizione di Granata, ritroviamo tutti i tempi, i piazzamenti e le curiosità nell’Albo d’Oro e sulle riviste (CorriSicilia, purtroppo scomparso) e siti internet.
Inizio il riscaldamento, corricchio per circa 15 minuti, mi vado a mettere in tenuta da gara, con il completino rosso dell’eterna ASD GS Indomita Torregrotta del presidente Andrea D’Andrea e Nicola Antonazzo. E via ai nastri di partenza, l’emozione è tanta, alle ore 10,01 il colpo di pistola dà inizio alla cavalcata verso Taormina, sin dai primi metri capisco chi ha in mente di fare il protagonista, ma chi conosce il percorso sa che non si può osare più di tanto nei primi chilometri, se no rischio di pagare nel finale. Si forma subito un gruppo di otto atleti malintenzionato, Recupero, Sciacca, Arcidiacono, Florio, Melita, Loria, Barbiglia, Pulvirenti, primo chilometro 3’56” con già il terzetto composto da Recupero, Sciacca e Arcidiacono avvantaggiato di una ventina di metri. Scollino al Capo Taormina in 4’30” insieme a Loria, Barbiglia e Pulvirenti, i tre sembra che non hanno intenzione di prendere respiro e infatti mi portano a coprire il secondo chilometro che porta all’Isola Bella in 3’21”, con tutto ciò i tre battistrada prendono sempre più vantaggio, ma non ci faccio caso più di tanto, conosco bene il tragitto, non si può mai sapere.
Dopo l’Isola Bella sono costretto a non mollare il ritmo, poiché i miei compagni di viaggio spingono sempre più sull’acceleratore e con tutta la salita il terzo km lo passiamo al ritmo di 3’34”. Mancano 500 metri per transitare allo svincolo autostradale (Taormina Nord) dove inizierà la continua salita sino all’ arrivo, prendo l’iniziativa e passo in 12’56” con a ruota i miei compagni già citati, quarto chilometro 3’54”, cerco di imprimere un passo tosto e mi accorgo che prendo un lieve vantaggio. Pulvirenti è il primo a perdere terreno, mentre la coppia Barbiglia Loria è intenzionata a non darmi vita facile, siamo tutti e tre della categoria SM45, chilometro cinque 4’39”, con a fianco il mio scudiero in bici da corsa, Carmelo Pulvirenti, il quale nelle ultime mie partecipazioni alla gara mi è stato sempre al fianco invogliandomi metro dopo metro a non mollare mai.
Il mio vantaggio sembra aumentare, ma non posso permettermi di distrarmi, anzi arriva nella mia mente una carica in più vedendo davanti un atleta in difficoltà, si tratta di Florio, lo punto e intanto transito al sesto chilometro 4’32”, mi giro e con mia sorpresa vedo Loria che è in netta rimonta. Io inerme, allo stremo delle mie forze, sono arrivato al parcheggio Lumbi e, mio malgrado, sono stato ripreso e superato in palla da Loria, Barbiglia è più staccato, mentre Florio, superato quel momento di difficoltà, riprende il suo passo. Non mi demoralizzo più di tanto e con in mente le parole del mio allenatore Raffaele De Caro, il quale mi insegna che non si deve mai mollare e sapendo che ancora c’è da affrontare il tratto durissimo della discoteca Septimo, che con una reazione pazzesca riprendo Loria e gli faccio capire che ancora non ero finito. A testa bassa spingo come un matto e inizio a distanziarlo, chilometro sette 4’41”, vedo di fronte a me l’arco dell’ingresso di Porta Messina, cerco ogni minima energia nascosta dentro di me, supero la porta, aumento, ormai il vantaggio è in totale sicurezza per la posizione, ma non per questo mollo. Ultima semicurva dentro il corso di Taormina, intravedo l’arrivo, sfinito lo supero, 5° assoluto e 2° della mia nuova categoria SM45 con il tempo di 29’45”. Volete sapere in quanto ho percorso gli ultimi 500 metri? Ebbene in 1’40” alla media di 3’20” al km. Dietro di me si piazza Antonio Loria in 29’56”, seguito da Giovanni Barbiglia in 30’06” e dietro tutto il plotone dei temerari di inizio anno. Il vincitore Antonio Recupero chiude in 28’03”, secondo Andrea Sciacca 28’13”, Giuseppe Arcidiacono 28’42” e Mario Florio 29’24”.
In una fantastica piazza IX Aprile, invasa da turisti e accompagnatori, si sono svolte le premiazioni, con piatti in ceramica, come al solito ottima l’organizzazione del presidente del Marathon Club Taormina, Carmelo Mobilia, coadiuvato da Alfio D’Amore e da tutti coloro che ogni anno mettono tanta passione per far ben figurare la prima gara dell’ anno in Europa. Un grazie anche al “Giudice Buono”, Michelangelo Granata, sempre presente con la sua carpettina, contenente tutti i documenti per soddisfare tutte le curiosità e le domande di noi podisti riguardo a qualsiasi tipo di manifestazione di atletica leggera, svoltasi anche cento anni fa.
P.S. Scrivo e ribadisco che nel mio cuore rimarrà per sempre il percorso ideato dal grande e mitico Chico Scimone, quello di 8,640 chilometri con ingresso da Porta Catania, con la speranza che presto possa ritornare….”