Il Panathlon Club Catania incorona l’atletica leggera
E’ stata una serata piena di emozioni, presenti nella sala dello Sheraton Catania Hotel, oltre all’olimpionica di ginnastica e socia panatleta Maria Cocuzza, dirigenti, tecnici ed ex atleti che hanno costruito la storia dell’atletica leggera siciliana e catanese, un vero «parterre de rois»
Il presidente Ignazio Russo e il Consiglio direttivo del Panathlon Club Catania hanno voluto scegliere quest’anno l’atletica leggera per conferire il «Fair Play» e i premi speciali. Russo, appena riconfermato nella carica, nell’aprire il convivio allo Sheraton Catania Hotel, ha sottolineato come l’atletica meriti un’attenzione particolare in questi momenti difficili ed ha auspicato che questa disciplina possa ritornare allo splendore di un tempo. Una serata piena di emozioni, presenti in sala, oltre all’olimpionica di ginnastica e socia panatleta Maria Cocuzza, dirigenti, tecnici ed ex atleti che hanno costruito la storia dell’atletica leggera siciliana e catanese, un vero «parterre de rois»: a partire da Marco Mannisi, giovane 87enne, Michele Bevilaqua, Isidoro Mascali, Vito Riolo e Giuseppe Ardizzone fianco a fianco come ai vecchi tempi, Pippo Raiti, Lorenzo Magrì de «La Sicilia», Filippo Di Mulo, Franco Bandieramonte, Francesco Scuderi. Per ognuno di loro Ignazio Russo ha citato ricordi di grande passione per l’atletica e gustosi aneddoti.
Primo a salire sul palco il siracusano Massimo Bianca (nella foto a destra), tecnico dell’Atletica Young Runner Gela, premiato con la seguente motivazione: «Molti indicano lo sport come mezzo educativo per eccellenza, ma pochi hanno la capacità di realizzarlo praticamente. Massimo Bianca, mettendo a disposizione le sue risorse, la sua esperienza tecnica da ex ostacolista, le sue capacità organizzative e la sua inclinazione verso il volontariato, ha saputo creare, in una Gela altamente a rischio, un’attività sportiva tecnica quale l’atletica leggera, coinvolgendo numerosi giovani senza una struttura e un’attrezzatura. La sua vita da poliziotto ha indicato un aspetto importante nella professione, quella di prevenire educando e di “non punire”». Sbalorditi gli astanti nel vedere in un video l’atleta di Bianca, Clara Tasca, allenarsi a Gela con gli ostacoli messi lungo la strada nella corsia controsenso. E il miracolo, quasi un paradosso, è che proprio il giorno prima a Padova l’altra gelese Giorgia Di Vara, anche lei tesserata con l’Atl. Virtus Acireale di Nino Leotta, pur senza poter usufruire di un impianto, si è classificata brillantemente ottava ai Campionati italiani di prove multiple indoor nel tetrathlon allieve.
Riconoscimento per Pippo Raiti, ex mezzofondista e tecnico, presidente regionale dell’Asad, associazione giunta al traguardo dei venticinque anni e nata per svolgere un’attività promozionale nell’ambito della scuola per i giovanissimi, dove sport, musica, canto, ballo e creatività si fondono in una fantasiosa attività motoria. Commozione intensa quando Ignazio Russo ha iniziato a parlare di Alfio Vittorio Pistritto (30 marzo 1935-26 luglio 2013), una figura indimenticabile. Con la sua società Mongibello ha dato tutta la vita per i ragazzi, li toglieva dalla strada al quartiere S. Cristofaro e li portava, con la macchina stipata all’inverosimile, al Campo Scuola di via Grasso Finocchiaro a Catania. Tutto ruotava attorno a lui, non c’erano gare senza la sua presenza, un factotum, giudice, starter, uno spettacolo le sue partenze. Commossi nel ricordarlo i suoi pupilli Pippo Ardizzone, uno dei più grandi talenti che la Sicilia abbia mai avuto nel settore mezzofondo/fondo, 22 presenze in nazionale negli anni 1967-73, entrato nella “Hall of Fame” dei migliori atleti italiani di tutti i tempi e l’ex velocista Paolo Bonanno. Per onorare la sua lunga attività, è stata creata una fondazione a suo nome. Il premio è stato dato al fratello di Pistritto da Gaetano Marino, responsabile regionale Fair Play e suo successore come Fiduciario provinciale GGG.
Il presidente della Fidal Catania, Davide Bandieramonte, ha avuto parole di elogio per questa manifestazione del Panathlon Club e ha comunicato, d’accordo con il Fiduciario provinciale GGG Agata Fonte, che il Gruppo Giudici Gare di Catania porterà il nome di Alfio Vittorio Pistritto. Bandieramonte ha poi letto il messaggio pervenutogli da Alfio Giomi, presidente della Fidal: «È con vero piacere che saluto il Panathlon Club di Catania nell’occasione di questa iniziativa in supporto della nostra amata atletica leggera. Lo dico con parole semplici e con spirito sincero: sono particolarmente felice, quando si trova il modo di sottolineare, con un concreto riconoscimento, l’adesione agli altissimi valori che sono patrimonio comune dell’atletica italiana. Gli uomini e le donne che ogni giorno spendono il proprio tempo, per consentire ad atleti ed atlete di ogni età di realizzare il proprio sogno sportivo, sono la risorsa principale del movimento che mi onoro di presiedere. Sublimano, con il proprio operato, proprio quei valori che ho appena evocato: rispetto di sé, degli altri, delle regole, attenzione e cura verso il prossimo. Attorno a loro, ai loro sforzi quotidiani, ruota l’impegno della Federazione. È giusto dunque trovare l’occasione per fermarsi e premiarli, insieme a ragazzi e ragazze, splendidi atleti, che puntano a realizzarsi ai massimi livelli. Grazie dunque al Panathlon, grazie all’amico Ignazio Russo, per aver deciso di mettere in luce l’atletica. Regina, non soltanto per noi che l’amiamo ogni giorno».
Orazio Arancio, ex rugbista, componente del Consiglio nazionale del Coni e vice reggente del Coni Sicilia, ha consegnato il premio Auteri a Giuseppe Leonardi (Cus Catania). Un ennesimo riconoscimento per l’atleta rivelazione del 2013, allenato da Filippo Di Mulo. Il diciassettenne ha conquistato una stupenda medaglia di bronzo nei «400 m rasos» con 47”46 a Brasilia (Brasile) nella XV edizione delle Gymnasiadi estive, quarto crono di sempre in Italia nella categoria Allievi dopo Marco Lorenzi, 47”05 e 47”29 nel 2010, Donato Sabia, 47”36 nel 1980. Riportiamo quello che ha scritto Giuseppe la notte dopo la sua gara: «La vittoria non sta solo nel risultato, ma anche nel sentire il tuo allenatore, la tua famiglia, i tuoi amici felici che esultano per te. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto, fino a poco tempo fa era impensabile per me un mondiale. Qui in Brasile è l’1,10, ancora non so nemmeno io quello che è successo oggi, la notte come sempre fa pensare…dovrei andare a letto, ma non mi viene sonno…». Last but not least, Pippo Leone, organizzatore del «Galà dello Sport» a Trecastagni, ha consegnato la «Castagna d’Argento» a Ignazio Russo, che non l’aveva ritirata a suo tempo il 16 dicembre.