Storia olimpica nel “Testamento del maratoneta”
Il libro racconta la storia vera di questo maratoneta che nel 1806 per partecipare alla prima edizione delle olimpiadi moderne, si fece da Milano ad Atene a piedi. Dopo anni di ricerche per recuperare le cronache del tempo e le lettere che lo stesso Airoldi scrisse durante il viaggio al giornale “La bicicletta”.
Una storia olimpica incredibile che quasi nessuno conosce, rimasta nell’ombra perché se non si vince non si entra nella storia. È la vicenda di Carlo Airoldi, milanese originario di Origgio, in provincia di Varese, che viene narrata nel libro “Il testamento del maratoneta” di Manuel Sgarella, disponibile solo online a 0,99 centesimi su Amazon.it (https://www.amazon.it/dp/ B00I960RAU). Il libro racconta la storia vera di questo maratoneta che nel 1806 per partecipare alla prima edizione delle olimpiadi moderne, si fece da Milano ad Atene a piedi. Dopo anni di ricerche per recuperare le cronache del tempo e le lettere che lo stesso Airoldi scrisse durante il viaggio al giornale “La bicicletta”, il romanzo è stato pubblicato in concomitanza con l’inizio delle olimpiadi invernali di Sochi.
SINOSSI
Un manoscritto trovato per caso, la rinascita delle Olimpiadi, gli ideali sportivi, la passione di un uomo. È la grande avventura di Carlo Airoldi che nel 1896, per partecipare alla prima maratona, senza un soldo in tasca, si fece da Milano ad Atene a piedi, duemila chilometri da percorrere in poco più di un mese.
Lui, corridore che aveva vinto solo qualche gara di paese, a 26 anni vuole dimostrare, alla Milano in preda alla rivoluzione industriale, di non essere semplicemente un operaio in una fabbrica di cioccolato; che l’Italia non è solo quella delle sconfitte militari in Africa. Tutto mentre un altro giovane, il francese De Coubertin, dà fondo a tutto il suo patrimonio per far rinascere lo spirito olimpico. Ce la farà Carlo ad arrivare ad Atene in tempo? Come farà ad attraversare i territori desolati e pericolosi dei Balcani? Perché vuole rischiare la vita per una corsa di quaranta chilometri? E perché la sua impresa non è scritta nei libri ufficiali della storia olimpica?
L’AUTORE
Manuel Sgarella è un giornalista professionista. Da 15 anni lavora per il quotidiano online Varesenews. La passione per il cinema lo ha portato ad approfondire la narrazione delle storie. Nel 2013 è stato finalista al Premio Solinas.