L’Unesco Cities Marathon è ancora italiana
Il quarantenne trentino succede a Pertile nell’albo d’oro della maratona friulana, chiudendo in 2h20’38” al termine di una fantastica rimonta sull’ugandese Rugut Kipngetich (2h25’00”). Doppietta russa in campo femminile, con Oxana Akimenkova che ha preceduto, in 2h44’21”, la connazionale Belkina.
L’Unesco Cities Marathon cambia volto (in tutti i sensi: più partecipanti, una grande cornice di pubblico), ma resta italiana. Massimo Leonardi (nella foto a destra), quarantenne trentino tesserato per il Gs Valsugana, è il nuovo re della maratona da Cividale del Friuli ad Aquileia. Si è imposto, domenica 30 marzo, in 2h20’38” al termine di una gara in rimonta che ha frustrato le ambizioni del grande favorito della vigilia, l’ugandese Simon Rugut Kipngetich, rallentato da un problema muscolare dopo un avvio su ritmi probabilmente troppo elevati. Al passaggio a metà gara (1h07’07”), Rugut Kipngetich aveva ancora un vantaggio di 2’38” su Leonardi. Ma subito dopo, nei dintorni di Palmanova, la terza gemma toccata dal percorso delle città dell’Unesco, è iniziata la rimonta del trentino. L’aggancio, al 35° chilometro: Rugut Kipngetich è in piena crisi e Leonardi può avviarsi, da trionfatore, al traguardo della sua seconda maratona dell’anno, dopo il quarto posto realizzato il 2 marzo a Treviso, dove aveva corso tre minuti più lentamente. Per lui anche la terza prestazione italiana dell’anno. Mentre Rugut Kipngetich ha chiuso in 2h25’00”, con una seconda metà di gara, in piena sofferenza, percorsa addirittura in 1h18’.
“La mia giornata perfetta – ha commentato Leonardi, che nella vita di tutti giorni fa il geometra a Moena -. Il percorso di quest’anno è molto veloce, abbiamo solo sofferto un po’ il caldo. Ho corso al ritmo di 3’18”-3’20” al chilometro, come mi ero prefissato. Quando ho agganciato l’ugandese l’ho visto in difficoltà e ho capito che avevo la vittoria in tasca”. Giornata di gloria anche per Giovanni Bressan, trevigiano di Orsago, tesserato per l’Atletica Aviano, terzo in classifica generale (2h35’16”) e campione friulano assoluto. La russa Oxana Akimenkova ha vinto la gara femminile, chiudendo in 2h44’21” dopo una corsa costantemente di testa (passaggio alla mezza in 1h21’37”). Alle sue spalle, la connazionale Tatiana Belkina (2h48’06”), che ha relegato la toscana Claudia Dardini al terzo posto (2h51’07”). Campionessa friulana assoluta, l’udinese Monica Zenarolla (Brugnera Friulintagli), sesta assoluta in 3h18’19”.
Tra gli oltre 400 arrivati nella maratona, anche lo scienziato Mauro Ferrari, giunto in Piazza Capitolo in 5h04’13”, 375°. “Una sofferenza, ma ce l’ho fatta. Viva il bellissimo Friuli e la sua gente”, ha detto Ferrari appena arrivato sul traguardo. Aveva detto di essere giù di allenamento, ma ha limato cinque minuti al tempo realizzato l’anno scorso sul percorso inverso. Dario Turchetto (Santarossa Brugnera) e Susanna Vidoz (Olimpia Terenzano) hanno vinto la Iulia Augusta Run (16,595 km da Palmanova ad Aquileia). Abdoulla Bamoussa e Daniele Torrico sono stati i più veloci nella prova di staffetta a coppie sullo stesso percorso della maratona. Circa 950 gli atleti complessivamente classificati (su 1.052 iscritti). Un grande successo organizzativo, accompagnato da una grande cornice di pubblico. L’intero territorio, da Cividale ad Aquileia, a Palmanova, agli altri otto comuni attraversati dal percorso, si è stretto attorno alla maratona, con un entusiasmo che ha sorpreso. Doveva essere una festa lunga 42 km, e una festa è stata.