Acquedolci, storia e tradizioni
La cittadina, che ospiterà il Memorial “Cirino Lorello”, si affaccia sulla costa tirrenica settentrionale siciliana, di fronte alle Isole Eolie, e si sviluppa alle falde del maestoso monte San Fratello.
La ridente cittadina di Acquedolci è posta a metà strada tra Messina e Palermo. Popolata da oltre 5.000 abitanti, si affaccia sulla costa tirrenica settentrionale siciliana, di fronte alle Isole Eolie, e si sviluppa alle falde del maestoso monte San Fratello, noto per la Grotta San Teodoro. Il territorio è delimitato dai torrenti Furiano e Inganno, ai piedi dei Monti Nebrodi. La storia di Acquedolci è strettamente legata al paese di San Fratello, situato a 675 metri sul livello del mare, e alla disastrosa frana che lo colpì l’8 gennaio 1922. Questa calamità naturale costrinse gran parte della popolazione a lasciare ciò che restava delle loro case e a stabilirsi ad Acquedolci, a quell’epoca frazione di San Fratello. Secondo alcuni studiosi Acquedolci trae il proprio nome dalla coltura della canna da zucchero, molto fiorente in Sicilia attorno al 1500, che rendeva dolciastra l’acqua del mare.
Oltre alle bellezze della natura e ai prodotti tipici (coltivazioni abbondanti di cereali, fiorenti agrumeti e secolari uliveti), Acquedolci è particolarmente ricca di monumenti di rilievo. Tra gli edifici di culto più interessanti, ad esempio, c’è la chiesa madre dedicata a San Benedetto il Moro, primo santo di colore della Chiesa Cattolica. Risalente agli anni ’20 del Novecento, domina la Piazza del Duomo. In stile neoclassico, è suddivisa in tre navate, con colonne dai capitelli corinzi preziosi. Altre chiese San Giacomo Maggiore, Beata Vergine Assunta, Sacro Cuore, Sant’Anna e Sant’Aniceto. A rappresentare il nucleo storico è certamente la Marina Vecchia. Attraversata dalla via Castello, che unisce il centro alla zona balneare del “Buffone”, racchiude le rovine del castello costiero, in cui si possono tuttora vedersi le cantine, i saloni e le stanze private del Barone. All’interno del maniero c’è la chiesetta sconsacrata di San Giuseppe, con un prezioso altare del XVIII secolo. In programma i festeggiamenti la prima domenica di agosto per il patrono della città, San Benedetto il Moro, e la processione Dormitio Virginis del 15 agosto.
COME SI ARRIVA – Per raggiungere Acquedolci chi viaggia in auto da Messina deve percorrere l’autostrada A20 Messina-Palermo in direzione Palermo, uscire allo svincolo di Sant’Agata di Militello e proseguire per altri 4 km circa sulla SS113. Chi arriva da Palermo deve invece percorrere la A20 verso Messina e uscire sempre a Sant’Agata di Militello. La stazione ferroviaria è situata nel centro cittadino, mentre gli aeroporti più vicini sono quelli di Catania e Palermo.