A New York splende ancora la stella Kipsang
Il keniano ha trionfato arrivando primo al traguardo in Central Park in 2h10’59”. L’etiope Lelisa Desisa, l’unico a resistergli sino in fondo, si è piazzato secondo a 4″. Mary Keitany ha invece vinto la prova femminile con il tempo di 2h25’07”. Ottava Valerio Straneo.
Dominio keniano alla 44esima edizione della Maratona di New York. Tra gli uomini si è imposto Wilson Kipsang, arrivando primo al traguardo in Central Park in 2h10’59”, grazie al decisivo allungo in volata con cui ha piegato i rivali. In tredici mesi ha portato così a casa i successi di Berlino, Londra e New York, un trittico mai realizzato. Per Kipsang anche un bonus di 500.000 dollari per aver vinto la classifica finale nel World Marathon Majors, che raggruppa sull’arco di due anni i risultati nelle sei corse principali di questo tempo. L’etiope Lelisa Desisa, l’unico a resistergli sino in fondo, si è piazzato secondo a 4″. Più staccati finiscono l’esperto etiope Gebremariam (2h12’13”), lo statunitense Keflezighi (2h13’17”), l’ugandese Kiprotich (2h13’24”) e il keniano Geoffrey Mutai (2h13’43”). Tra gli italiani Danilo Goffi chiude in 2h19’44″, quindicesimo e primo europeo, ventisettesimo Gian Luca Borghesi in 2h25’49”, trentatreesimo Denis Curzi in 2h27’35”. La keniana Mary Keitany ha invece vinto la prova femminile con il tempo di 2h25’07”. Alle sue spalle la connazionale Jemima Sumgong (2h25’10”) e la portoghese Sara Moreira (2h26’00”), prima tra le europee. L’azzurra Valeria Straneo, quinta lo scorso anno, ha concluso ottava in 2h29’23”, dopo aver ceduto verso il trentesimo chilometro. “Gli ultimi 12 chilometri sono stati molto faticosi, come non mi capitava da diverse maratone. Al di là della loro accelerazione, sono io che sono calata di ritmo, i miei parziali parlano chiaro. Un po’ per il vento che era davvero tremendo ed un po’ per la stanchezza, nel finale non sono riuscita a restare davanti. Guardando le cose in prospettiva però sono contenta” ha detto l’azzurra a Fidal.it. Al via sono stati in 50.000 per la Maratona più fredda degli ultimi vent’anni: alla partenza c’erano circa 5 gradi, con in più un forte vento a condizionare le prestazioni degli atleti.