Dominio africano alla “Firenze Marathon”
A chiudere primo in piazza Santa Croce col tempo di 2:09’55” (che rappresenta il quarto tempo più veloce di sempre nella storia della manifestazione) è stato il keniano Asbel Kipsang, all’esordio in maratona ma accreditato alla vigilia del ruolo di possibile favorito avendo un primato personale alla mezza maratona di 1:03’49” fatto in Olanda nel 2012. Tra le donne ha vinto l’etiope Ehite Gebireyes Bizuayehu in 2:31’28”.
Tripletta keniana in campo maschile all’edizione numero 31 della Firenze Marathon. A chiudere primo, domenica 30 novembre, in piazza Santa Croce col tempo di 2:09’55” (che rappresenta il quarto tempo più veloce di sempre nella storia della manifestazione) è stato Asbel Kipsang, all’esordio in maratona ma accreditato alla vigilia del ruolo di possibile favorito avendo un primato personale alla mezza maratona di 1:03’49” fatto in Olanda nel 2012. Al secondo posto, non distante dal vincitore, è stato Omari Levy Matebo, che ha chiuso con un ritardo di 25 secondi (2:10’20”). Terzo William Kibor, della “scuderia” del manager fiorentino Paolo Traversi, che ha concluso in 2:15’20”. Primo italiano Domenico Ricatti, ottavo in 2:20’01” (lontano dal suo primato personale di 2 ore e 15’). Tra le donne, ha vinto l’etiope Ehite Gebireyes Bizuayehu in 2:31’28”, che ha così portato l’Etiopia alla vittoria femminile a Firenze per la quinta volta, peraltro consecutiva. Secondo posto per la keniana Grace Momanyi a 1’33”, poi l’altra keniana Wambui Murigi a 5’40”. Prima italiana Lara Giardino, della Biella Running, in 3:00’05”, ottava fra le donne e 318esima assoluta.
La gara è partita alle 9.20 dal Lungarno della Zecca Vecchia in una Firenze nuvolosa con leggera pioggia che è caduta nelle prime ore della gara, il colpo di pistola dato dal sindaco Dario Nardella con lui anche l’assessore allo sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci. Allo sparo sono partiti in 9.430 contro i 10.777 che erano invece gli iscritti (quindi solo circa 400 unità in meno dei concorrenti partiti lo scorso anno). A precedere la partenza sono stati i Maratonabili con le loro carrozzine di ragazzi disabili spinte dai podisti dell’omonima associazione. In gara anche il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che non aveva comunque in programma di finirla ma di fermarsi a metà percorso.
LA CRONACA
La gara è partita alle 9.20 dal Lungarno della Zecca Vecchia in una Firenze illuminata dal sole, il colpo di pistola dato dal sindaco Dario Nardella con lui anche l’assessore allo sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci. Allo sparo sono partiti in 9.430 contro i 10.777 che erano invece gli iscritti (quindi solo circa 400 unità in meno dei concorrenti partiti lo scorso anno). A precedere la partenza sono stati i Maratonabili con le loro carrozzine di ragazzi disabili spinte dai podisti dell’omonima associazione. All’arrivo ad accogliere gli atleti, oltre a Giancarlo Romiti, presidente del Comitato organizzatore, il sindaco Dario Nardella, Andrea Vannucci assessore allo sport, e il delegato del Coni provinciale Eugenio Giani, il presidente della Fidal Toscana, Alessio Piscini.
La competizione maschile è stata ad eliminazione diretta, con un drappello di nove uomini che si involava subito dopo il via e perdeva via via unità chilometro dopo chilometro. Il passaggio degli uomini alla mezza maratona era stato perfettamente in linea con quanto previsto alla vigilia. Media di 3’02” al km, previsione finale di 2h07’59. Gli atleti si confermano davvero fenomenali, spaccado il secondo come delle vere macchine da corsa. Domenico Ricatti transitava 10° alla mezza maratona in 1h07’49” al con una media di 3’11” al km. Alla mezza maratona in Lungarno del Tempio tra le donne erano in tre a transitare davanti in 1:15’2”: Grace Kwamboka Momanyi (Kenia) e Lucy Murigi Wambui (Kenia) con l’etiope Ehite Bizuayehu Gebireyes. Al 30esimo chilometro transitavano insieme Kipkemei Mutai (in 1:31’34”), con Omari Levy Matebo e Asbel Kipsang. Con loro annche, William Kibor in 1:31:35, Emmanuel Sikuku in 1:31’43”, Più indietro David Kwemoi Maru 1:32’47”. Al trentesimo chilometro, quando i pace maker hanno esaurito il loro compito i tre che poi hanno composto il podio hanno cominciato a darsi battaglia e così si è delineata la classifica de migliori tre.