Oltre 7.000 a Roma per la Corsa di Miguel
Grandi numeri all’evento per ricordare il poeta-maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez. Il giovane atleta delle Fiamme Gialle Ahmed El Mazoury ha stabilito il nuovo record del tracciato chiudendo in 28:57. Al femminile successo per l’atleta del CS Esercito Laila Soufyane, in 34:03. Presenti anche dei messinesi.
E’ andata in scena domenica la sedicesima edizione de La Corsa di Miguel, la gara podistica organizzata dal Club Atletico Centrale per ricordare il poeta-maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez, uno degli oltre 30.000 desaparecidos. All’interno dello Stadio dei Marmi “Pietro Mennea” sono arrivati in 3941 (3069 uomini e 872 donne) alla prova competitiva, e 3200 alle due prove non competitive di 10 e 4 chilometri, per un totale di oltre 7000 partecipanti. A dare il via della corsa dal piazzale della Farnesina è stata la sorella di Miguel, Elvira Sanchez, insieme all’Assessore allo Sport di Roma Capitale Paolo Masini, all’on. Laura Coccia, al presidente del Coni Giovanni Malagò (che poi ha corso la gara chiudendo in 1:05.11) e a quello dell’Uisp Nazionale Vincenzo Manco.
Vincitore al maschile è stato il giovane atleta delle Fiamme Gialle Ahmed El Mazoury, che ha stabilito il nuovo record del tracciato chiudendo in 28:57, strappandolo a Andrea Lalli che nel 2012 chiuse in 29:01. La prova ha visto un gruppo di quattro atleti fare l’andatura per oltre metà gara, seguiti a ruota da altri sei atleti. Poi il giovane El Mazoury, in gran forma, ha staccato tutti facendo gara a sé, con più di un minuto di vantaggio su Riccardo Passeri (vincitore nel 2013 e secondo lo scorso anno) dell’Aeronautica Militare e Patrick Nasti (secondo lo scorso anno) delle Fiamme Gialle, rispettivamente secondo e terzo con lo stesso tempo, 30:08. In campo femminile successo per l’atleta del CS Esercito Laila Soufyane, che ha chiuso in 34:03, seconda migliore prestazione assoluta alla corsa di Miguel. Soufyane aveva già scritto il suo nome nell’albo d’oro nel 2010. Secondo posto per Eleonora Bazzoni di RCF Roma Sud in 35:41, terzo per Paola Salvatori dell’US Roma 83 in 36:29. In gara c’erano anche dei messinesi. Livia Satullo della Torrebianca ha fatto fermare il cronometro dopo 42’04”, Agostino Giordano e Daniela Natoli della Podistica Pattese (nella foto) sono giunti al traguardo in 48’ 38” e 48’ 40”. Riccardo Lacquaniti della Fidippide ha terminato, invece, la sua fatica in 55’ 22”.
La Corsa di Miguel fa bene alla marcia. Per il secondo diversi specialisti si sono cimentati insieme ai runners sul percorso di 10 chilometri, tutti con buoni riscontri cronometrici. Il vincitore della prova maschile, Marco de Luca, atleta delle Fiamme Gialle con due partecipazioni olimpiche, ha chiuso in 40:10, stabilendo il suo personal best che aveva siglato lo scorso anno sempre alla Corsa di Miguel in 40:36. Stessa performance per la vincitrice, l’atleta delle Fiamme Gialle Antonella Palmisano, che ha chiuso in 41:27 stabilendo il suo personal best. Per quanto riguarda la classifica per società, per il terzo anno consecutivo il podio è composto dai vincitori della Podistica Solidarietà, che ha portato al traguardo 402 atleti, poi il GS Bancari Romani con 282 arrivati e Lbm Sport con 207. Dopo un lungo periodo di stop dalla corsa, dovuto ad un problema al ginocchio, il presidente del Coni Giovanni Malagò è voluto essere a tutti i costi alla partenza della 10 chilometri alla quale ha partecipato diverse volte negli anni passati. L’ha corsa con un tutore alla gamba portandola a termine, insieme al suo amico e consigliere dell’Aniene Marco Zilia, in 1:05.11. Al secondo chilometro, poi, Malagò ha dato dimostrazione del suo essere campione di sport a tutto tondo. Il giovane ragazzo della Guinea Abdoulaye Djibril Toure, profugo giunto in Italia dopo mesi di disperato cammino tra i deserti africani che fa il mediatore culturale ad Arpino, partito in testa alla gara con il pettorale numero 1, ha avuto un piccolo malore e si è accasciato a terra. Malagò è stato il primo a soccorrerlo e per alcuni minuti è stato insieme a lui, aiutandolo, fin quando è arrivato il servizio sanitario per verificarne le condizioni. Poi ha ripreso la corsa e all’arrivo ha abbracciato la marciatrice Antonella Palmisano con la quale ha composto il numero 2024 (Malagò aveva il 24, l’atleta delle Fiamme Gialle il 20) in segno di buon auspicio della candidatura olimpica di Roma.