La pittura fotocatalitica per ridurre l’inquinamento
Il gas delle auto, la produzione delle fabbriche e i larghi consumi di impatto ambientale comportano, da parte dell’uomo, un notevole aumento di inquinamento che ormai risulta una delle problematiche più importanti della nostra città e non solo. Risolvere il problema dell’inquinamento non è facile e dunque risulta importante intraprendere delle procedure che prevedano interventi preventivi. Dal punto di vista civico si possono suggerire un notevole numero di azioni che l’uomo può svolgere per ridurre l’inquinamento emesso, ma purtroppo ne risulta difficile l’applicazione reale. In edilizia, altro settore in cui si evidenzia un delicato rapporto con l’ambiente, è comunque possibile trovare una risposta all’inquinamento, sia per il rigore delle leggi (la riduzione dei composti organici volatici COV presenti nei prodotti filmogeni presentano dei range rigidi e precisi), ma anche perché anche se poco conosciuta, esiste una pittura “fotocatalitica” capace di proteggere le nostre facciate in termini di idrorepellenza e traspirabilità e, contemporaneamente, contribuire alla pulizia dell’ambiente con un’azione anti-inquinamento e anti-sporcamento. Il centro della discussione è dettata dalla fotocatalisi. Infatti all’interno dell’ idropittura è inserito un semiconduttore che, mediante irragiamento UV, agisce da fotocatalizzatore di ossidazione degli inquinanti presenti nell’atmosfera e che possono essere assorbiti dal prospetto. In sostanza lo smog (ad esempio) che viene prodotto dalle auto e che è assorbito dal rivestimento delle facciate viene neutralizzato dal rivestimento stesso, che carico di energia solare, porta all’ossidazione o la riduzione delle sostanze inquinanti, che non vengono assorbiti dal supporto (anti-sporcamento) e soprattutto non si disperdono nell’ambiente (anti-inquinamento). L’anti-inquinamento è l’anello fondamentale del discorso visto che le molecole una volta ossidate risultano meno pericolose perché dal punto di vista tossico trascurabili. Dunque i vari biossidi di azoto, biossidi di zolfo, formaldeide e tutti gli altri composti inquinanti risultano così meno nocivi all’uomo. Questi composti frutto della fotocatalisi diverranno dunque sali inorganici, nitrati, solfati e carbonati di calcio, che con la semplice acqua piovana si staccheranno dalla facciata e la lasceranno pulita nel tempo. La parte più interessante di questo argomento è dettata dal fatto che la fotocatalisi è stabilita dalla sola energia solare, energia pulita che terminerà la sua funzione solo se verrà sverniciata la facciata. La pittura fotocatalitica presenta però due limiti: quando il prospetto è esposto a nord-ovest in quanto, non prendendo mai sole, non potrà mai caricarsi interamente con i raggi solari e l’impossiblità di realizzare tinte forti visto che una quantità maggiore di pigmenti non darebbe la possibilità al semiconduttore di essere irradiato dai raggi UV.