“Solo per un giorno”, il diario di Massimiliano Boni
Consigliere alla Corte Costituzionale con la passione per l’atletica, si è raccontato in un’autobiografia, parlando del suo rapporto con la corsa, ripercorrendo allenamenti e gare. Obiettivo riuscire a concludere la Maratona di Roma sotto le quattro ore.
“Solo per un giorno”. Un viaggio lungo 42 chilometri e 195 metri. Massimiliano Boni, consigliere alla Corte Costituzionale con la passione per l’atletica, si è raccontato in un’autobiografia (160 pagine, edite da 66thand2nd, al prezzo di 16 Euro), parlando del suo rapporto con la corsa, ripercorrendo allenamenti e gare. Obiettivo riuscire a correre la Maratona di Roma sotto le quattro ore. Boni ha disputato la sua prima maratona nel 2013 per le strade della Capitale e attraverso un vero e proprio diario ha descritto la preparazione nel corso di un anno trascorso alzandosi all’alba per indossare una tuta e allenarsi, in qualsiasi condizione climatica, con a sospingerlo la musica diffusa dal lettore mp3. Le riflessioni vengono raccolte di continuo e spaziano anche dalla letteratura all’arte. L’evento racchiuso in un giorno come fine, consapevole del fatto che la strada percorsa per arrivarci è memorabile ancor più del raggiungimento della meta.
Boni ha capito di non essere più un principiante, ma non ancora un campione e cerca di imparare dai grandi. Lo accompagnano, tra gli altri, un amico straniero, la nonna “Baccajella”, Murakami Haruki, Cormac McCarthy, la memoria di uno sciatore chiamato Roberto Grigis e la fantasia di un nuovo figlio in arrivo. “Chi glielo fa fare?” è spesso l’interrogativo più ricorrente rivolto da chi gli sta attorno. Lui ne fa una questione di fede: nelle proprie possibilità, nella legge umana e, infine, in quella divina. Il suo linguaggio si scioglie avanzando verso il traguardo dove la vita è in agguato, come sempre comica e tragica, pronta a dare in modo inatteso e a togliere quel che ci si aspettava. In entrambe le sue sfide Boni arriva in fondo. Nella sua nota di presentazione si legge: “Nel 2013 ha corso la sua prima maratona. Nel 2014, l’ultima”. Il parallelismo fra scrittura e corsa è la chiave: “Corro e scrivo perché il mondo, se non lo si coltiva con le relazioni, i legami, il confronto con gli altri, sarà sempre una terra ostile. Se i libri infatti sono i miei compagni inseparabili, è stato lo sport però a trasmettermi per la prima volta un sentimento di libertà”.