Golden Gala, tra i nuovi record ed il ricordo della Sidoti
Pedro Paolo Pichardo nel triplo piazza un 17,96 che mai nessuno aveva saltato in Italia. Nei 100 metri Justin Gatlin infiamma il rettilineo con un 9.75. In apertura tutto lo Stadio Olimpico in piedi per il saluto alla marciatrice recentemente scomparsa.
Le star annunciate del Golden Gala Pietro Mennea illuminano la serata allo Stadio Olimpico di Roma con cinque migliori prestazioni mondiali stagionali e due record del meeting. Pedro Paolo Pichardo nel triplo dà spettacolo con un 17,96 che mai nessuno aveva saltato in Italia. Battuto il primato del meeting di Jonathan Edwards, il 17,60 del 1998. Nei 100 metri Justin Gatlin infiamma il rettilineo con un 9.75 (+0.9), ad un solo centesimo dal recente personale di Doha, e toglie a Usain Bolt il crono più veloce del Golden Gala (9.76 nel 2012). Non è da meno Renaud Lavillenie: il francese fa tremare il 5,94 che Bubka qui aveva realizzato 31 anni fa. L’olimpionico salta 5,91 e poi va all’assalto senza fortuna dei 6,01. Arrivano, invece, dal mezzofondo quattro delle cinque migliori prestazioni mondiali stagionali: nei 5.000 in cinque scendono sotto i 13 minuti, ma il migliore è Yomif Kejelcha, in 12:58.39, lo stesso tempo, al centesimo, che consegnò alla storia la volata romana del marocchino Aouita nel 1987. Negli 800 arriva la terza vittoria consecutiva dell’iridato Mohammed Aman al Golden Gala: il suo 1:43.56 è il miglior tempo dell’anno. World leading anche per la keniana Hyvin Jepkemoi nei 3.000 siepi (9:15.08) e Jennifer Simpson nei 1500 (3:59.31) e Ruth Beitia a quota 2 metri nell’alto. La spagnola supera la rientrante Vlasic e la Lickwiko, entrambe a 1,97, mentre l’azzurra Trost si ferma a 1,85. Durante la premiazione c’è anche Antonietta Di Martino che, all’indomani dell’annuncio del suo ritiro, viene celebrata da Sara Simeoni e salutata dal pubblico in piedi. Giro di pista tra gli applausi per la primatista azzurra come nel 2009 quando fu lei la regina del Golden Gala. Brutta caduta e infortunio nei 100hs per l’olimpionica Sally Pearson: l’australiana finisce malamente a terra dopo il contatto con una barriera riportando la frattura del polso sinistro e dovrà essere operata. Fuori gioco anche Rollins e Stowers, vince Sharika Nelvis in 12.52. In chiave azzurra da segnalare le seconde migliori prestazioni in carriera di Giordano Benedetti, 1:45.07 negli 800, e di Norbert Bonvecchio, 79,45 nel giavellotto. Nei 400 la campionessa europea Libania Grenot lima ancora lo stagionale sino a 51.72, con Yadisleidy Pedroso a 56.20 nei 400 ostacoli. Tra i giovanissimi non smette di stupire l’appena 16enne bergamasca Marta Zenoni che in 2:03.40 si impossessa del primato nazionale under 18, venticinque anni dopo Fabia Trabaldo. Applausi anche per i Master con il record del mondo nella 4×100 ottenuto dalla rappresentativa nazionale M50 composta da Giancarlo D’Oro, Alfonso De Feo, Roberto Barontini e Paolo Mazzocconi in 44.65.
Il momento più commovente di una magica serata di atletica è stato alle 19.50, quando lo Stadio Olimpico si alza in piedi per Anna Rita Sidoti, celebrata in pista da azzurri del tacco e punta, di ieri e di oggi, e sugli spalti da un lungo, appassionato applauso. A marciare sulle corsie dell’anello rosso, nel corso della 35esima edizione del Golden Gala, sono le compagne di nazionale Elisabetta Perrone ed Erika Alfridi e l’allora giovanissima Elisa Rigaudo, parte di una squadra azzurra della marcia vincente come non mai. Con loro anche l’oro olimpico Maurizio Damilano, la primatista italiana della 20 chilometri Eleonora Anna Giorgi, Marco De Luca, Antonella Palmisano, Giorgio Rubino, ma anche Gianni Perricelli, Sandro Bellucci, Gisella Orsini, Ileana Salvador, Rossella Giordano, Alessandro Gandellini, Giuliana Salce, Vittorio Visini, tutti citati rigorosamente in ordine sparso. Campioni della marcia italiana di oggi, di ieri, e di sempre, pezzi di storia dell’atletica che scendono in pista per omaggiare l’iridata e campionessa europea, scomparsa prematuramente il 21 maggio scorso. (tratto da Fidal.it)