Tragedia evitata allo Sprint di Naso, vincono Sirugo e La Colla
Molto attesa e sempre più partecipata la gara di triathlon che si è svolta a Naso per la quarta edizione, gara che ha “regalato” forti emozioni sia per la competizione in se che per accadimenti ad essa collegati, che fortunatamente si sono risolti nel migliore dei modi.
Quarta edizione dello Sprint più temuto e amato dai triatleti siciliani, vera sfida epica e gara senz’altro anomala come le precedenti edizioni. Questa si è svolta, sabato 11 luglio, tra Ponte Naso e Naso. Tutto è iniziato nel migliore dei modi con l’ottima organizzazione di Cono Favazzi Mollica quest’anno con la A.S. DILETTANTISTICA TRIATHLON TEAM TRAPANI di Leonardo Vona. Chi già conosce la manifestazione saprà del particolare svolgimento, che prevede una T1 a Ponte Naso e una T2 al paese di Naso con gli organizzatori che si fanno carico di portare su le scarpe per la frazione podistica. La logistica permette il susseguirsi di una frazione di bici con un tratto in pianura veloce, un impegnativo muro di circa 1 km con pendenze fino al 25% e successiva salita verso Naso a quota 492 mt nei restanti 7 km. Poi gli atleti sono attesi da un bel percorso da ripetere 5 volte tra le strade del centro storico, con discese ripidissime e salite spezza gambe.
Allo start vi sono circa 100 partecipanti con diverse presenze anche di squadre non siciliane; tragitto di nuoto disegnato in maniera tale da evitare che qualcuno “sbagli” tagliando. Mare stupendo con partenza dall’acqua e subito si delinea il gruppo di testa con Alessandro Russo della MP Life Triathlon, Vincenzo Faraci della TCPA2, Pablo Sebastian Romano della Nadir, Mauro Giaconia della Estrema ESD e Giuseppe Barone della MP Life Triathlon. Per le donne il nuoto vede protagonista assoluta Marianna La Colla della Altair Village. Lo stesso gruppo al comando all’uscita della T1, affronta l’avvio del tratto ciclistico in pianura senza particolari emozioni, mentre la La Colla (che per regolamento Fitri non può sfruttare la scia degli uomini) fa gara a sè, sfoderando le sue qualità di ciclista. Da segnalare, per il gesto di alto senso civico veramente encomiabile il provvidenziale intervento di Vincenzo Scalisi della MP Life Triathlon, che soccore e rianima, salvandogli la vita, un atleta colto da malore all’uscita dalla T1.
Si accorge, infatti, prontamente, uscendo dalla zona cambio, del capannello intorno al collega in difficoltà, rimasto disteso a terra e soccorso da un volontario della Misericordia e dagli organizzatori. Scalisi, rendendosi conto della gravità della situazione, dettata da un presunto arresto cardiaco e respiratorio, decide immediatamente, avendo conoscenze di pratiche di primo soccorso, di interrompere la propri gara per praticare un massaggio cardiaco, durato quasi 10 minuti, grazie al quale l’atleta in difficoltà riprende a respirare. All’arrivo dell’autoambulanza, Vincenzo riprende in solitaria la competizione, terminata poi tra i meritati applausi. Ritornando all’aspetto prettamente agonistico, giunti all’inizio del muro, i i fuggitivi si dividono con Russo che decide di andare all’attacco, seguito, per qualche decina di metri, da Faraci, che, non riuscendo a reggere il ritmo incalzante del portacolori della MP Life, viene distanziato di circa due minuti, permettendo a Russo di fare l’inter frazione in bici da solo.
Nelle retrovie, l’alfiere del TD Rimini Fabio Sirugo, che era rimasto distanziato nella frazione di nuoto, recupera diverse posizioni, arrivando terzo in zona cambio ad una manciata di secondi da Faraci e con 2′ di distacco da Russo, il quale nulla può, però, per resistere alla progressione dell’atleta del TD Rimini che lo raggiunge e sorpassa a 200 metri dal traguardo, fermando il cronometro a 1h15’55”, dietro Russo ad appena 19” e terzo tra gli assoluti Faraci con 1h17’13”. A 55” Romano, seguito da Barone ad oltre 2’. In ambito “rosa”, la La Colla, dopo la frazione ciclistica durante la quale ha dato la polvere a diversi uomini, chiude in 1h26’48”. Piazza d’onore per Benvenuta Busà della MP Life Triathlon in 1h46’40” e terza Valentina Spatafora della Triathlon Motivation con il tempo di 1h47’52”. Ottimo il post-gara con la tradizionale anguria, che ha offerto ristoro agli arrivati, provati dal caldo e dal circuito impegnativo. Impeccabile è stata, comunque, la successione dei ristori presenti sia nella frazione di bici che durante quella di corsa (una rarità negli Sprint specialmente isolani). Bene, inoltre, il presidio delle strade. Un plauso, quindi, a Cono Favazzi e Leo Vona per questo evento, diventato ormai un cult del panorama isolano.