Sipario alzato sulla “32^ Firenze Marathon”, oltre 10000 al via
La competizione si conferma la seconda sulla distanza in Italia per numero di partecipanti e la curiosità ora è quella di vedere quanti saranno gli atleti che arriveranno al traguardo domenica 29 novembre.
Per la terza volta di fila la Firenze Marathon ha superato la barriera dei 10mila iscritti. Saranno, infatti 10.040 domenica 29 novembre per l’edizione numero 32. La maratona si conferma la seconda in Italia per numero di partecipanti e la curiosità ora è quella di vedere quanti saranno gli atleti che arriveranno al traguardo. Il record assoluto in questo senso era stato nell’edizione 2013 con 9296 podisti che conclusero la gara, mentre lo scorso anno erano stati 8716, secondo numero di sempre. Il fascino della gara fiorentina si conferma, quindi, intramontabile. Tra gli iscritti 1756 sono le donne, 2490 gli stranieri, tra cui 672 donne. I contingenti più rappresentati sono francesi (585), inglesi (421) e tedeschi (197).
Un percorso ricco di storia e di fascino, un’accoglienza entusiastica dell’evento da parte della città e del pubblico, un’organizzazione collaudata che propone anche svariate possibilità di divertimento per tutti, sia podisti che accompagnatori, anche nei giorni precedenti l’evento: questi i principali ingredienti che fanno della maratona di Firenze un punto fermo di riferimento, e lo conferma il numero delle adesioni. Tutto pronto adesso per il colpo di pistola, domenica alle 9.15 (salvo diverse esigenze televisive e logistiche) da Lungarno della Zecca Vecchia/Lungarno Pecori Giraldi per un tracciato che è una sorta di anello con arrivo in Piazza Santa Croce dopo aver lasciato i viali, il parco delle Cascine, aver lambito il Ponte Vecchio, attraversato il Campo di Marte per poi nella parte finale toccare tutti i principali e suggestivi monumenti di Firenze. L’evento sarà preceduto da due giorni di attività collaterali collegate al Marathon Expo, in quella che è praticamente l’unica grande mostra a tema sportivo della città di Firenze.
La manifestazione ha avuto, mercoledì 25 novembre, la sua presentazione presso lo stadio di atletica Luigi Ridolfi a Firenze. Erano presenti oltre al “padrone di casa” Alessio Piscini, presidente del Comitato regionale toscano della Fidal e al il presidente di Firenze Marathon Giancarlo Romiti, l’assessore allo sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci, il delegato provinciale del Coni e presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il direttore tecnico di Firenze Marathon Fulvio Massini.
“La maratona in questo momento è una delle principali risorse dell’atletica italiana, come si è visto dai risultati dei recenti Mondiali di Pechino”, ha detto Piscini. “La Firenze Marathon – la considerazione dell’assessore Vannucci – è, numeri alla mano, la più importante manifestazione d’Europa tra le città non capitali. Siamo pronti, e ringraziamo tutti gli organi preposti, per ospitarla nel migliore dei modi, in un clima di festa e limitando i disagi al minimo possibile per quanti devono per forza di cosa muoversi quel giorno e che non hanno nulla a che fare con l’evento maratona”, mentre Eugenio Giani ha annunciato che “la Firenze Marathon sarà il primo evento della serie degli eventi che celebrano la Festa della Toscana”.
I TOP RUNNERS
Poi ha preso la parola il direttore tecnico Fulvio Massini che ha presentato i principali protagonisti in gara. “La gara femminile – ha spiegato – potrebbe essere la più spettacolare e interessante di sempre dal punto di vista tecnico”. Il cast di top atleti è vasto con Kenya, Marocco, Eritrea, Etiopia, Ruanda, Bielorussia, Norvegia e Italia soprattutto al femminile grazie all’azzurra Emma Quaglia, che proverà a correre sul ritmo del minimo per partecipare alle Olimpiadi, e alla veneziana Giovanna Epis, che farà proprio a Firenze il debutto sulla distanza, avendola preferita alla maratona di Valencia. Da brividi i personali su pista per Priscah Jepleting Cherono, keniana classe 1980, che sceglie Firenze per il debutto sulla distanza regina, con un grande 1h08’35” sulla mezza maratona. Jane Moraa Onyangi atleta keniana nata nel 1981 anche lei debuttante sulla distanza regina. 1h10’27” la sua migliore mezza maratona datata 2013, mentre quest’anno ha corso e vinto a Venlo in Olanda in 1h10’41”. Lydia Ruto Jerotich, keniana classe 1984, vanta un prestigioso 2h28.22 fatto a Seul nel marzo 2013 e annunciata in grande condizione di forma. Nel 2014 ha vinto la maratona di Kosice in 2h28’48” e quella di Linz in2h34’19” mentre a gennaio ha corso la maratona di Marrakesh in 2h33’59” piazzandosi sesta nonostante un infortunio occorsole durante la gara.
In campo maschile, i keniani sono di primissimo livello, alcuni dei quali appartengono al manager Gerard Van De Veen, uno dei procuratori più importanti del mondo nella cui scuderia c’è anche Geoffrey Mutai, uno dei maratoneti più forti della storia. Migliore italiano sulla carta sarà Giovanni Grano: classe 1990, a fine aprile di quest’anno alla maratona di Amburgo ha migliorato il suo primato personale portandolo a 2h17’24”. Col pettorale n. 1 partirà il keniano John Kipkorir Komen già vincitore alla maratona di Venezia con 2h08’13 e un 4° posto a Torino con 2h10’25”. Numero 2 al keniano Titus Kwemoi Masai, un primato personale di 2h11’16” fatto alla Maratona di Torino lo scorso anno. Pettorale n. 3 a Tujuba Beyu Megersa, etiope nato nel 1987 dal grandissimo valore sulla half marathon con un personale di 59’43” stabilito in Francia nel 2011 anno in cui vinse anche la Roma-Ostia. E’ al debutto sulla distanza di maratona dove ovviamente visto il suo prestigioso curriculum non lo si può che considerare trai favoriti. Origini marocchine ma passaporto italiano per Ahmed Nasef, classe 1975 che partirà con il pettorale numero 8. Ahmed ha fatto la sua miglior maratona nel 2012 in Cina con 2h10’59” ed ha corso a Venezia un mese fa in 2h18’41”. Attenzione anche a Charles Cheruyiot keniano, avrà il compito di lepre, di dettare il ritmo, ma con licenza di poter continuare fino al traguardo e non sono escluse sorprese. Anche il norvegese Sondre Nordstad Moen, atleta del 1991, corre per fare il minimo olimpico.