Artuso e la medaglia d’oro: “La formula? Testa e coraggio”
I riflettori della Fidal sono stati inevitabilmente puntati sul giovanissimo sprinter classe ’98. In pochi mesi, passando dal calcio e dal beach soccer all’atletica, ha già ottenuto la ribalta nazionale.
La medaglia d’oro al collo ed un sorriso contagioso. Tanta felicità, ma anche un pizzico d’incoscienza da parte di chi si è laureato campione italiano alla sua prima uscita sulla distanza dei 60 metri piani Juniores maschili. Nicholas Artuso dell’Atletica Villafranca è stata la grande sorpresa dei Campionati Individuali Juniores e Promesse Indoor di Ancona. Così i riflettori della Fidal sono finiti per essere inevitabilmente puntati sul giovanissimo sprinter classe ’98, non ancora noto alle grandi platee, ma capace di regolare i più esperti Andrea Federici e Christian Jasmie Bapou. In pochi mesi, passando dal calcio e dal beach soccer all’atletica, ha già ottenuto la ribalta nazionale.
“In queste situazioni si usa più la testa che le gambe – ha spiegato Artuso ai microfoni della Fidal – ma bisogna anche avere coraggio. Ero arrivato con un personale di 5.99 sui 50 metri e non avevo mai visto un PalaIndoor. In gara, poi, è successo quello è successo. Spero di continuare così e anzi di poter fare ancora meglio, perchè sei mesi di allenamento alle spalle non sono tanti. Ho disputato la Serie A di beach soccer con il Villafranca, sono un portiere che corre… Adesso mi concentrerò su questa disciplina, in quanto le mie prestazioni non sono ancora molto tecniche. Ci vuole comunque anche un pò di fortuna e per questo faccio i complimenti a Federici che è arrivato come me in 6.77. L’ho battuto solo per i millesimi”. L’auspicio di tutti è che possa essere soltanto l’inizio di una carriera luminosa.