L’impresa di Artuso e il rapporto con Franco Ripa
Nicholas, oro ad Ancona sui 60 metri Juniores: “Ho la fortuna di allenarmi con uno tra i migliori in Italia”. Il tecnico: “E’ considerato un talento anche come portiere di calcio, ma un giorno io gli dissi che doveva sentirsi libero di scegliere. Mi rispose che vuole fare atletica leggera”.
Tra le chiavi dello straordinario successo di Nicholas Artuso, medaglia d’oro ai Campionati Italiani Indoor Juniores e Promesse di Ancona, c’è l’esperienza di Franco Ripa, suo tecnico all’Atletica Villafranca. “Ho la fortuna di allenarmi con uno tra i migliori in Italia, che in allenamento però non ci dice i tempi e non ci dice quanto possiamo fare, quindi non mi aspettavo questo tempo assurdo. Mi godo questo titolo italiano e da subito testa agli allenamenti perchè non è finito nulla, questo è solo l’inizio” ha detto il classe ’98 a FidalSicilia.it dopo l’affermazione in terra marchigiana nei 60 metri Juniores.
Un rapporto quello tra Artuso ed il suo tecnico che è l’emblema della passione per l’atletica leggera, come ha raccontato lo stesso Franco Ripa: “Non è mia abitudine dare i tempi per due motivi: sia se vanno molto bene, sia che vanno molto male, non voglio che si deprimano o si esaltino. Mettere al corrente un ragazzo che fa atletica da 7 mesi sui dettagli dei suoi tempi e miglioramenti è correre troppo. Quando avrà piena coscienza delle sue potenzialità potrà affrontare tutto meglio. Sui tempi non mi sbilancio, siamo ancora in fase evolutiva“.
Concentrarsi sull’atletica leggera e abbandonare il calcio, una scelta per molti sorprendente. Così, invece, a riguardo Franco Ripa proseguendo l’intervista a FidalSicilia.it: “Il suo passato nel calcio a livello tecnico e posturale lo porta a compiere errori tecnici che ad oggi rappresentano i suoi grandi margini di miglioramento. Ha tanto da lavorare e dobbiamo restare ed andare con i piedi di piombo. Ha 17 anni ed inizia a prendere decisioni importanti e quella sull’atletica è stata una di queste. In molti in questi mesi sono venuti a parlarmi chiedendomi di lasciarlo tornare al calcio, dicendomi che con l’atletica non avrebbe potuto fare molto. Nicholas è considerato un talento anche come portiere di calcio, ma un giorno io gli dissi che doveva sentirsi libero di scegliere. Così lui, con grande innocenza ed affetto mi rispose chiedendomi se non volessi più allenarlo vista la mia frase. Sorridemmo e mi disse che aveva fatto una scelta: voglio fare atletica leggera“.