Gebrekidan vince al fotofinish la Treviso Marathon
Sfida tra eritrei sul traguardo: battuto Goitom in 2h17’32”. Vrajic trionfa al femminile; nella mezza primo posto per Damte Kuashu (1h03’51”) e Ruth Chebitok.
LA CRONACA DELLA TREVISO MARATHON 1.3. Gara maschile. Sono le 9.45 quando da corso Mazzini scatta la Treviso Marathon 1.3. Il tempo è ancora incerto e nessuno sa cosa aspettarsi dalla giornata. Ma la pioggia battente della sera prima non c’è. Poco a poco da dietro le nuvole spunta il sole. Già dopo alcuni chilometri si forma un terzetto, composto dagli eritrei Gebrekidan e Goitom e dal marocchino Hajjy. Nei successivi chilometri i tre si danno ripetutamente il cambio per dettare il ritmo giusto. A vigilare sull’andamento della gara, il responsabile dei top runner, Migidio Bourifa. L’attacco decisivo arriva poco dopo il transito a metà gara, quando Gebrekidan stacca il connazionale Goitom. Al 24° km il primo conduce con un vantaggio di 1’30’’ sul secondo, mentre Hajjy insegue un po’ più lontano. Tenta di resistere l’italiano Gualdi, che però al 30° Km ha già un ritardo di 2′ sulla testa della corsa. La gara sembra decisa, invece metro dopo metro Goitom riconquista terreno. All’entrata nel centro storico di Conegliano, i due africani sono ormai appaiati e attraversano il traguardo di corso Vittorio Emanuele II insieme. Goitom si tuffa, in un disperato tentativo per la vittoria, ma il fotofinish decreta che il vincitore della Treviso Marathon 1.3 è, con il tempo di 2h17’32’’, Semereab Yohannes Gebrekidan. Sul terzo gradino del podio sale Mohamed Hajjy con 2h17’46’’. “Prima di partire avevo paura per il freddo e per il rischio pioggia, ma poi è andata bene – commenta a caldo Gebrekidan – sul traguardo ho buttato il corpo davanti e ho vinto. E’ stata una bella maratona, con un caloroso pubblico che ci ha incitato lungo tutto il percorso”. Medaglia di legno per il primo italiano, Gualdi, quarto in 2h20’39’’. “Ho cercato di impostare il ritmo per chiudere in 2h20’ – afferma il già campione italiano di maratona – ci sono riuscito, anche se nella seconda parte ho perso un po’ di tempo. Speravo piuttosto che uno dei tre che sono partiti subito rallentasse o saltasse, per salire sul podio”.
Gara femminile. Appena dopo lo sparo che dà il via alla 42,195 km, Vrajic e Staicu si mettono a condurre. Al 6° km il resto del gruppo è già staccato di un minuto. Al 20° km la croata e l’ungherese sono abbondantemente in testa. Al 30° km è però Vrajic a mettere una seria ipoteca sulla vittoria: la Staicu è infatti staccata di 1’15”. Per la croata la corsa è ormai una cavalcata solitaria. Gli ultimi metri sono tutti per lei, che taglia il traguardo dopo 2h40’41”. Per Staicu il crono di 2h43’06’’, tempo che le consente la qualificazione per le Olimpiadi di Rio di agosto (Giochi Olimpici anche per la croata). Il terzo gradino del podio è per Jasmina Ilijas (2h51’25’’). Quarta l’italiana Anna Zilio con 2h58’14’’. “Sono andata avanti con il mio ritmo – spiega Vrajic – con la maratona non si scherza, solo negli ultimi 3 km mi sono guardata indietro. Sono molto contenta: ho vinto la prima maratona a 40 anni e ho fatto il personale, confermando il tempo limite per andare a Rio”. Nelle gare delle carrozzine olimpiche, trionfo dell’irlandese Patrick Monahan in 1h43’35”. Soddisfattissimo il presidente del comitato organizzatore, Lodovico Giustiniani, presente con i consiglieri Pio Bonato, Federico Capraro, Roberto Girotto, Francesco Piccin e Aldo Zanetti fin dalla prima mattina. “Una bellissima giornata, favorita anche dal tempo. Sia in termini di numeri che di risultati mi sembra davvero un buon successo – dice Giustiniani – il percorso da Conegliano a Conegliano ha riscosso molto apprezzamento”.
TREVISO HALF MARATHON – CRONACA. Al maschile, già nei primi chilometri Kuashu inizia la sua gara correndo su ritmi molto veloci. Al 10° km l’etiope stacca il keniota Tiongik e il suo vantaggio continua a crescere chilometro dopo chilometro. Il keniota inaugura l’albo d’oro della Treviso Half Marathon in 1h03’52”, davanti Paul Tiogik (1h06’26”) e al ruandese Sylvain Rukundo (1h07’33”). In gara anche Venanzio Ortis, il campione europeo nel 1978 sui 5000 (e argento sui 10000). Al femminile, la keniota Chebitok parte subito in testa, al 5° km è già avanti sulla croata Natasa Sustic e sulla triathleta friulana Sara Papais. Ai 10 km, Chebitok è sola al comando. Anche per lei vittoria in solitaria, in 1h17’10”. Seconda Papais in 1h23’20”, terza Daniela Ferraboschi in 1h23’52”.