Di corsa verso il benessere, come proteggere i propri piedi
Runner, calciatore, sciatore, ballerina. Ogni sportivo dovrebbe tutelarsi da traumi eccessivi. Da Foot Lab Sport, consigli per risolvere o minimizzare i problemi.
Vacanze terminate, si ricomincia con la vita di tutti i giorni. In questo periodo in molti riprendono a praticare sport dopo la pausa estiva, o per rimediare ai chili di troppo lasciati dall’ozio vacanziero. Svolgere con regolarità un’attività fisica fa indubbiamente bene a tutto il nostro organismo, bisogna, però, evitare di esagerare o di ricorrere al fai-da-te, rischiando di fare male gli esercizi finendo con il farsi male. In particolare, è indispensabile prestare attenzione a gambe e piedi.
Gli arti inferiori degli sportivi sono sottoposti a maggior carichi di lavoro e ad una situazione di stress articolare a volte doppio o triplo rispetto alla normalità, sia che si pratichi attività a livello agonistico, e quindi ad alta frequenza e intensità, sia che la si pratichi in modo non agonistico, spesso con una minore capacità di controllo del movimento. Foot Lab Sport, centro per il benessere del piede fondato da Antonio Mazzotta, da anni offre consulenze in ambito sportivo e sostiene la necessità di ricorrere a particolari solette per la pratica dell’attività sportiva. Il plantare, infatti, consente un appoggio totale del piede, grazie alla più ampia superficie, conferendo un miglior sensibilità propriocettiva e la perfetta presa delle dita durante il caricamento sull’avampiede, mentre il riempimento dell’arco plantare, garantisce maggior equilibrio, stabilità e spinta di caviglia. Queste condizioni favoriscono un miglior reflusso venoso, consentendo ai nostri piedi di “pompare” correttamente il sangue verso il cuore, con un relativo aumento della presenza di ossigeno nel sangue e una maggior resistenza alla fatica, una minore insorgenza di crampi e fastidi tendinei e muscolari.
“Secondo la mia esperienza, l’utilizzo di ortesi plantari – sostiene Antonio Mazzotta – permette un’esecuzione del movimento più naturale e corretta, riuscendo anche a far guadagnare qualcosa in termini di prestazione pura. Un piede che lavora meglio fatica meno e rende di più. Con distribuendo in modo adeguato i carichi e le spinte nelle varie fasi dello svolgimento dell’attività, si aiuta l’atleta a compiere un miglior gesto atletico e, quindi, a prevenire tutti quei disturbi legati all’attività sportiva. È ovvio, però, che ogni sport ha bisogno di un particolare tipo plantare, ad esempio, chi pratica la corsa ha bisogno di un supporto che lo aiuti a superare tutti i micro traumi prodotti con l’impatto ripetuto con il terreno; il calciatore ha bisogno di essere assecondato nella sensibilità e potenza per calciare meglio e per i repentini cambi di direzione; mentre lo sciatore necessita di una soletta che gli permetta di aumentare la sensibilità e la stabilità per poter sciare meglio e per più tempo, e così via. Anche le ballerine di danza classica ne hanno fortemente bisogno! Certo, inserire un plantare in una scarpetta è impensabile, ma indossarlo con le calzature di tutti i giorni può aiutare a contrastare la sindrome femoro rotulea, dovuta all’eccessiva extra-rotazione tibiale imposta dalla postura particolare”.
“Anche nel caso di una semplice camminata possono verificarsi forti sovraccarichi su piede, caviglia e ginocchio – prosegue Mazzotta – diventa, dunque, trovare delle soluzioni ad eventuali deficit muscolo scheletrici. Sfruttando le tecnologie più avanzate, e ricorrendo a materiali di ultima generazione, abbiamo messo a punto una particolare ortesi plantare in grado di rispondere a queste problematiche, la PowerWalk, strutturata in 4 spot: primo spot, situato medialmente, corregge il retro piede ponendolo in posizione neutra. Secondo Spot in posizione laterale, stabilizza il retropiede dalla posizione vara e crea con il primo una sorta di conca talloniera. Terzo spot posizionato direttamente dietro i metatarsi. Distende la fascia plantare e contribuisce ad aumentare la tensione del complesso mio-tendineo del sistema achilleo-calcaneo-plantare trasmettendolo anche a gastrocnemio e soleo. Quarto ed ultimo spot è di aiuto allo spot n.3 e pre-distendendo i muscoli flessori plantari corti, diminuisce la tensione muscolare del polpaccio.”
Articolo tratto da comunicato stampa