Abitare Bio protagonista su Antenna del Mediterraneo
Il prossimo 12 ottobre alle ore 21.10 (in replica il 14 ottobre alle 15.00 e il 16 ottobre alle 22.30) su Antenna del Mediterraneo (zona tirrenica della città metropolitana di Messina canale 14, Messina canale 853, su Sky canale 5014) andrà in onda un documentario sulla Rabdomanzia e sulla Geobiologia, realizzato dall’Associazione Abitare Bio, del presidente Architetto Alfredo Misitano, in collaborazione con Daniela Giambersio (Antenna del Mediterraneo).
Durante la trasmissione esperti del campo faranno chiarezza su molti argomenti che riguardano le nostre abitazioni e soprattutto come renderle più salubri. In particolare verranno date risposte ad alcune domande fondamentali sulle strutture ed in generale su tutto ciò che ci circonda e che può compromettere la nostra salute: La casa, la scuola, l’ufficio, i luoghi del nostro vivere quotidiano sono salubri? Sono stati realizzati su terreni salubri in assenza di anomalie geologiche? Il letto, la postazione fissa di lavoro, i banchi di scuola sono posizionati nel modo giusto, sono su zone energetiche di disturbo (reti di Hartmann, del Curry), su corsi d’acqua sotterranei, su anomalie geologiche o sono in area neutra? Riposiamo bene nel nostro letto, viviamo bene la nostra quotidianità? Quali sono gli errori che generalmente si commettono in fase di costruzione e che rendono i nostri luoghi di vita insalubri?
A questo punto è giusto fare qualche breve cenno alle “zone energetiche di disturbo” ed in particolare alle reti di Hartmann. Tutto il globo terrestre è avvolto da maglie di natura elettrica e magnetica. La rete più conosciuta è quella di Hartmann. Sostanzialmente il medico tedesco si interessò per diverso tempo delle patologie di suoi pazienti che avevano lo stesso male vivendo nello stesso luogo e da qui la scoperta della rete magnetica. Hartmann fu il pioniere della Geobiologia, la scienza che si occupa del rapporto della vita degli esseri vi venti sulla terra e che risale agli anni trenta. La rete di Hartmann è una griglia formata da “fasce energetiche magnetiche”, una sorta di grande rete che avvolge tutta la terra. Queste fasce, che attraversano ogni cosa e non incontrano alcun ostacolo, attraversano tutto a tutti i livelli, entrano nei nostri appartamenti e li attraversano e non esiste modo per eliminarle o attenuarle. La rete di Hartmann ha una maglia rettangolare orientata secondo le direzioni nord-sud ed est-ovest di dimensioni 2,00 x 2,50 mt. e lo spessore delle fasce è di circa 21 cm.
L’incrocio di queste fasce (chiamate anche muri H) crea dei nodi, denominati nodi H o intersezioni energetiche di Hartmann, che sono punti di forte energia. I nodi H sono nodi geopatogeni e possono essere maggiormente energetici, e più nocivi quindi, nel caso in cui sono presenti nello stesso punto anche anomalie del sottosuolo (falde acquifere, giacimenti minerari, particolari rocce, faglie, ecc. ). Da ciò si evince che dormire per lungo tempo su un nodo geopatogeno non fa certo bene e crea uno stress continuo che sfocia poi in delle patologie. Ovviamente l’esposizione deve essere intesa nel periodo medio-lungo e gli effetti dipendono da soggetto a soggetto in funzione di alcune variabili (età, lo stato di salute, il tempo di esposizione, la particolare sensibilità).
Ci sono alcuni consigli pratici che ci consento di evitare l’effetto nocivo della rete di Hartmann: non dormire su letti e reti metalliche ed evitare oggetti o mobili metallici; posizionare il letto all’interno della maglia magnetica, in zona neutra, evitando le intersezioni H; posizionare il letto con la testiera rivolta a nord (questo ci aiuta a dormire meglio); evitare gli specchi perché riflettono i campi elettromagnetici; ridurre al massimo i campi elettromagnetici artificiali e eliminare elettrodomestici come radiosveglie, televisori, videoregistratori, termocoperte, ecc. Questo concetto ovviamente vale anche nell’ambiente lavorativo dove passiamo gran parte del nostro tempo seduti nello stesso posto. E quì che entra in gioco la perizia del Geobiologo che consiste nel rilevamento e nella mappatura delle reti energetiche, delle anomalie geologiche e nella evidenziazione delle aree neutre in aree da costruire o già costruite. Nel momento in cui si parla di bioedilizia si può comprendere come uno studio geobiologico sia importantissimo prima della scelta dei materiali d’utilizzo.