In due sotto l’ora alla “RomaOstia”
Guye Adola e Gladys Cherono sono i vincitori della 43^ edizione della RomaOstia. Grande riscontro agonistico per entrambi dopo una gara serrata e risolta solo negli ultimi chilometri di gara.
La RomaOstia 2017, come da pronostico, è stata dominata dalla pattuglia di atleti africani, che hanno imposto il loro ritmo sin dalle prime battute. A fare l’andatura subito dopo lo start si è piazzato un quartetto composto dall’etiope Adola e dai tre kenani, Kwemoi e Justus e Philip Kangogo che pur facendo un efficace gioco di squadra non sono riusciti a staccare il 26enne etiope il quale, dopo una fase al coperto, ha preso decisamente l’iniziativa staccando la compagnia all’altezza del 15° chilometro. Il suo ritmo è salito progressivamente nell’ultimo tratto del percorso quando ha chiuso definitivamente i giochi contro i suoi “compagni” di fuga.
Sul traguardo Adola ha fermato il cronometro sotto l’ora, 59:18, confermando il suo potenziale di fondista e l’alto valore tecnico della RomaOstia e del suo percorso di gara. Alle spalle del vincitore Justus Kangogo giunto in 59:31 che gli vale anche il suo nuovo personal best sulla distanza. Terzo gradino del podio per Peter Kwemoi che ha tagliato in 1:00:13, tempo che eguaglia il suo precedente personale. Primo degli italiani è giunto Riccardo Passeri, 12° al traguardo di Ostia, che ha chiuso le sue fatiche in 1:06:11. Alle sue spalle Gualdi, Cominotto e Parisi giunti nell’ordine.
Molto bella la gara al femminile nella quale la favorita, la keniana Gladys Cherono, è riuscita a rispettare il pronostico della vigilia, che la vedeva tra le superfavorite, tagliando il traguardo con le braccia al cielo in 1:07:01. La connazionale Angela Tanui le ha fatto compagnia fino all’ultimo tratto di gara prima di soccombere e chiudere in 1:07:43. Da sottolineare la bella prova di testa e di carattere dell’etiope Mergia che non si è fatta trascinare dal ritmo indiavolato del tandem di testa, ha tenuto il suo passo che l’ha poi portata in un forsennato crescendo ad una grande rimonta chiusa in 1:08:46. Prima delle italiane, settima assoluta e seconda delle europee, Rosaria Console, in 1:12:19. Dietro di lei nell’ordine Bianchi e Salvatori.
43ª RomaOstia (21,097 km)
Uomini: 1. Guye Adola (ETH) 59:18; 2. Justus Kangogo (KEN) 59:31; 3. Peter Kwemoi Ndorobo (KEN) 1h00:13; 4. Philip Kangogo (KEN) 1h00:57; 5. Geoffrey Kusuro (UGA) 1h01:15; 6. Aziz Lahbabi (MAR) 1h02:41; 7. Hassan Chahdi (FRA) 1h02:51; 8. Langat Kipkirui (KEN) 1h03:25; 9. Henryk Szost (POL) 1h04:51; 10. Roman Fosti (EST) 1h05:21.
Donne: 1. Gladys Cherono (KEN) 1h07:01; 2. Angela Tanui (KEN) 1h07:43; 3. Aselefech Mergia (ETH) 1h08:46; 4. Rebecca Chesir (KEN) 1h09:01; 5. Muliyke Dekebo Haylemariyam (ETH) 1h09:10; 6. Izabela Trzaskalska (POL) 1h12:02; 7. Rosaria Console (ITA) 1h12:19; 8. Kuma Dibabe (ETH) 1h12:30; 9. Maria Grazia Bianchi (ITA) 1h20:06; 10. Paola Salvatori (ITA) 1h20:23.
Articolo tratto dal comunicato stampa degli organizzatori