Garau: “A Messina risposta fantastica. Grande interesse nelle scuole”
Il regista di “Una storia semplice”, il documentario sulla marciatrice Annarita Sidoti, traccia un bilancio dell’esperienza siciliana: “La prima a Patti un concentrato di emozioni, perché nel contesto più intimo data la presenza dei familiari. E’ stato poi bellissimo confrontarsi con gli studenti e rispondere alle loro domande”.
La vita e le imprese sportive di Annarita Sidoti racchiuse in “Una storia semplice”. Prodotto da puntozero e Raining Film, si è aggiudicato il premio come Miglior Documentario all’Overtime Festival 2016. Il regista Giuseppe Garau ripercorre ai nostri microfoni le diverse tappe in Sicilia, tracciando un bilancio delle varie proiezioni: “Dalla prima a Patti, un concentrato di emozioni perché nel contesto più intimo data la presenza dei familiari, ci siamo allargati a Messina, dove la risposta è stata fantastica, e poi a Catania e Palermo. Messina, oltre a Patti, è stata la città più ricettiva. Le proiezioni sono state tante e relativamente alle scuole abbiamo trovato un certo interesse da parte dei ragazzi. E’ stato bellissimo confrontarsi con loro e rispondere alle loro domande”.
L’idea del documentario è nata precisamente un anno fa a Macerata. Ecco come: “L’occasione è stata offerta da una conferenza nella quale Pietro Strino, il marito di Annarita, l’ha ricordata insieme a Betty Perrone, Erica Alfridi e Pietro Pastorini. Ho assistito all’incontro e sono rimasto rapito dalla storia, tanto che poi ne ho parlato a Goffredo D’Onofrio. Se ne è innamorato anche lui e abbiamo intrapreso questo percorso insieme”.
Garau svela quindi le scelte legate alla regia e per le interviste: “Le interviste sono state itineranti. Siamo partiti dal Nord per arrivare a Patti, approfittando anche dei mondiali di marcia a Roma. C’è stato un grande utilizzo dell’album di famiglia di Pietro Strino, quelle fotografie rappresentano l’anima del film, in quanto ripercorrono la vita di Annarita fino agli ultimi giorni. Ciò che viene fuori è una presenza assente. E’ come se la ricordassero, ma lei emerge in maniera naturale senza intervenire in prima persona, lasciando così un po’ di spazio all’immaginazione”.
Il Garau regista è un grande amante dello sport: “Ho cominciato facendo un documentario che raccontava le gesta di atleti della mia città, Sassari. E’ una passione che quasi non riesco a spiegare, ma il racconto sportivo continua ad appassionarmi e non riesco proprio a smettere”.
L’intervista video con il regista Giuseppe Garau