In lutto l’atletica siciliana per la scomparsa di Salvatore Stuppia
L’amato lanciatore, nato a Caltanissetta il 30 agosto 1961, viveva ad Agrigento, sposato e due figli, era una persona esemplare. Ex culturista di buon livello sia regionale che nazionale, per molti anni ha praticato il sollevamento pesi con buoni risultati soprattutto nella panca.
Una notizia che sconvolge, Salvatore Stuppia, il nostro amato lanciatore, ammirato da tutti per la sua signorilità e il grande animo, è volato in cielo. Il cuore si spezza e tutta l’atletica leggera catanese, agrigentina e siciliana, rimane attonita e affranta, va via un pezzo della nostra vita.
Salvatore, nato a Caltanissetta il 30 agosto 1961, viveva ad Agrigento, sposato e due figli, era una persona esemplare. Ex culturista di buon livello sia regionale che nazionale, per molti anni ha praticato il sollevamento pesi con buoni risultati soprattutto nella panca. Oltre al lavoro di gessista, ha gestito per tanti anni la sua palestra con grandi sacrifici. Trascinato da Calogero Scordino, aveva cominciato a gareggiare nel 2012 con l’Olimpus Kerkent Runners di Agrigento e poi il trasferimento nel 2015 alla Puntese San Giovanni La Punta di Giacinto Bitetti e Giuseppe Sciuto. I suoi primi risultati nei lanci l’avevano entusiasmato e ancor più, seguendo l’esempio del clarentino Giuseppe Distefano, divenuto suo compagno di squadra, si era appassionato al Pentathlon Lanci, partecipando ai vari Campionati italiani con numerosi successi.
Era felice ai Campionati Italiani Invernali Pentathlon dei Lanci Master di Santhià, il 10 aprile 2016, per Salvatore il titolo italiano SM55 con il personale di 3104 punti. Questi i suoi lanci: martello 32,73; peso 10,98; disco 33,42; giavellotto 33,41; martello con maniglia corta 12,82 e primato siciliano. Quasi una conferma sei mesi dopo con una splendente medaglia d’argento nella rassegna estiva di questa stessa specialità, svolta al Campo Scuola di Catania, il 9 ottobre e arriva a 2694 punti.
Struggente l’ultimo suo atto a Ostia Lido, il 22 aprile, al Centro Sportivo «Pasquale Giannattasio», neanche un mese fa. Salvatore si presenta da campione italiano uscente ed è immenso. Spossato dalle cure, le sospende per due giorni, così da poter gareggiare ugualmente, vedere gli amici, lottare ancora con loro e dare l’addio. La sua è una valenza – e lo diciamo a tutto campo – eroica, ottiene 2277 punti, ma equivalgono a un tetto di… 10.000, stremato tra un lancio e l’altro, piccole le misure ma infinite tutte le sue cinque prove, riesce a completarle, martello, peso, disco, giavellotto e il difficile maniglione, attrezzi che lancerà per l’ultima volta.
Lo piangono tutti, l’amico più caro, Lillo Scordino, con cui condivideva gli allenamenti; la giavellottista agrigentina, Giusi Parolino, che ne descrive con commozione la sua bontà; la Puntese, affranta e distrutta da questa notizia; i lanciatori Master che incontrava nelle manifestazioni nazionali.
La redazione di Messinadicorsa.it porge le più sentite condoglianze alla moglie, ai due figli ed ai familiari.
Nella foto: Salvatore Stuppia sorridente con i suoi mèntori, a sin., Giuseppe Distefano e al centro, Calogero Scordino.