Argento per Artuso agli Europei con la 4×100
Lo sprinter di Pace del Mela ha messo al collo a Grosseto la luccicante medaglia con la staffetta azzurra, conquistando, così, un risultato storico per l’atletica leggera messinese, che per la prima volta è salita sul podio in una manifestazione giovanile internazionale.
Argento per Nicholas Artuso agli Europei Under 20 di Grosseto. Lo sprinter di Pace del Mela ha messo al collo, domenica 23 luglio, la luccicante medaglia con la 4×100 azzurra, conquistando, così, un risultato storico per l’atletica leggera messinese, che per la prima volta è salita sul podio in una manifestazione giovanile internazionale. L’estroso 19enne, che fino a tre anni fa si divertiva a giocare a calcio e beach soccer, è adesso uno dei migliori talenti del Continente. Un’ascesa straordinaria merito delle qualità indiscusse dell’atleta e della sua continua voglia di migliorarsi, ma anche del lavoro portato avanti con ammirevole professionalità dal tecnico Franco Ripa, che lo ha scoperto e lanciato nell’Atletica Villafranca.
Che l’impresa fosse possibile si era percepito già nella batteria con i cambi che hanno funzionato a dovere. L’impressione immediata è stata, infatti, che siano stati portati in grande sicurezza da Alexandru Zlatan ad Artuso e dal tirrenico a Mario Marchei. In ultima frazione, il capitano Filippo Tortu si è confermato il valore aggiunto. Il neo-campione dei 100 metri ha controllato con sagacia tattica la seconda posizione, lasciando, senza strafare, la vittoria ai britannici (39”84). Nell’altra batteria, 39”69 della Germania, che ha fatto subito la voce grossa.
Esaltante poi la finale. L’Italia (stessa formazione) è scattata, in terza corsia, con Zlatan, che ha concesso qualcosina ai rivali nel tempo di reazione, perfetto Artuso, bene Marchei nel lasciare il testimone a Tortu. Il brianzolo, di chiari origini sarde, ha scatenato il “motore” nel rettilineo, superando di slancio lo spagnolo. Gli è rimasto davanti soltanto il teutonico Stubican di appena 2 centesimi. Praticamente un “soffio”, valso, però, il titolo. Elevatissimo il livello della gara: 39”48 per l’oro, 39”50 per l’Italia e 39”59 per la Spagna, fuori dalla zona che conta i britannici nonostante un brillante 39”67.
Impresa, quindi, degli alfieri azzurri, che hanno stabilito il nuovo primato nazionale, cancellando, dopo ben 22 anni, il 39”61 di Nyiregyhaza. “Sono strafelice per la medaglia – ha dichiarato al termine della prova Artuso – perché sapevamo di essere forti, ma volevamo dimostrarlo al pubblico, che ci ha sostenuto con grande affetto”. Impeccabile la tua frazione. “Tutto è andato per il verso giusto, ho preso e dato il testimone con il necessario tempismo ed è mancato davvero pochissimo per l’oro, ma la Germania è un avversario di assoluto valore e lo ha ribadito”. A chi dedichi questa medaglia? “Alla famiglia, al mio allenatore Franco Ripa, all’amata Atletica Villafranca, ai tecnici della Nazionale, che ci hanno seguiti nei tanti raduni, e naturalmente a Zlatan, Marchei, Tortu, Paissan e Gavagna con i quali sto vivendo un’emozione indescrivibile”.
Le foto (Colombo) sono tratte dal sito www.fidal.it