Meucci sesto nella Maratona: “Sono davvero contento”
Posted On 7 Agosto 2017
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Podio tutto africano ai Mondiali di Londra. L’ingegnere pisano dell’Esercito porta a termine i suoi 42,195 chilometri in 2h10:56, ritoccando di 12 secondi il primato personale che nel 2014 a Zurigo lo aveva condotto al titolo europeo (2h11:08).
Podio ancora una volta tutto africano nella maratona dei Campionati del Mondo. A Londra 2017, però, il titolo iridato torna in Kenya ed ha il volto del 24enne Geoffrey Kirui, quest’anno già vincitore della Boston Marathon, e che oggi con 2h08:27 mette in fila l’etiope Tamirat Tola (2h09:49) e il tanzaniano Alphonce Simbu (2h09:51). Al maschile si tratta del quinto oro e dell’ottava medaglia keniana (altri 3 argenti) nella storia della rassegna. Ai piedi del podio il britannico Callum Hawkins, quarto in 2h10:17 (PB) e sostenuto dal tifo di migliaia di persone lungo tutto il percorso. Sesto posto* per Daniele Meucci. L’ingegnere pisano dell’Esercito porta a termine i suoi 42,195 chilometri in 2h10:56, ritoccando di 12 secondi il primato personale che nel 2014 a Zurigo lo aveva condotto al titolo europeo (2h11:08). Dopo una volata in rimonta, l’azzurro ha tagliato il traguardo praticamente appaiato al keniano Gideon Kipketer, quinto con lo stesso tempo. Ritirato dopo il trentesimo chilometro l’altro italiano in gara Stefano La Rosa.
*La classifica della maratona maschile ha subito due revisioni: a Meucci inizialmente era stato assegnato il sesto posto, ma dopo un primo esame del fotofinish la giuria lo ha fatto avanzare in quinta posizione. Alla fine, un’ulteriore verifica sull’ordine d’arrivo ha definitivamente ufficializzato il sesto posto dell’azzurro.
MEUCCI: “LA MARATONA E’ LA MIA STRADA” – “Sono davvero contento – dichiara Meucci, visibilmente commosso – perché oggi finalmente ho corso come volevo e ce l’ho messa tutta. È stata una gara molto difficile da interpretare, un saliscendi continuo con vento spesso contrario. Non sono andato subito dietro agli uomini di testa perché in base alle mie sensazioni hanno accelerato troppo presto, infatti sono rimasto sul mio passo e poi ho recuperato posizioni. L’unico rammarico potrebbe essere di aver cambiato ritmo un po’ tardi, ma ho dato tutto quello che avevo dentro. Peccato solo per non aver afferrato il quinto posto, ci ho provato fino in fondo e sarebbero bastati appena dieci metri in più, ma gli ultimi chilometri li ho corsi senza quasi sentire le gambe. Nel terzo giro stavo bene, poi al 35° km sono andato un po’ in crisi, anche per il vento, ed è lì che il britannico Hawkins mi ha preso qualche metro. Quest’anno ho sofferto tanto e non sapevo se sarei tornato a correre la maratona, invece il mio allenatore Massimo Magnani ci ha creduto e mi ha assistito ogni giorno. Anche se nelle ultime due settimane non ha potuto essermi vicino, oggi con il cuore era qui e ha corso con me. Le gare uomo contro uomo mi esaltano, ci vuole esperienza e ogni volta può succedere di tutto. La scelta della maratona è stata giusta: nel 2013 ai Mondiali sono arrivato diciannovesimo nei 10.000 metri su pista, oggi sono sesto e alla vigilia ci avrei messo la firma. Credo di aver dimostrato che posso correre la maratona, dopo le ultime esperienze difficili, e che gli avversari non sono impossibili”. (Tratto da Fidal.it)