Parrinello: “Vorrei l’assegnazione di un grande evento a Messina”
Il colonnello catanese Vincenzo Parrinello, vicepresidente della FIDAL e comandante del centro sportivo delle Fiamme Gialle, ha presenziato alla conferenza stampa del “Trofeo Scilla e Cariddi”.
Ama profondamente la sua Sicilia il colonnello catanese Vincenzo Parrinello, vicepresidente della FIDAL e comandante del centro sportivo delle Fiamme Gialle. Lo hanno confermato le parole pronunciate nella presentazione del “Trofeo Scilla e Cariddi”: “Mi piacerebbe poter presto avallare in Consiglio Federale l’assegnazione di un grande evento a Messina, ma per farlo occorre l’impegno massimale di tutte le parti, a cominciare dalle Istituzioni”.
Della manifestazione, che si è svolta sabato pomeriggio al campo “Cappuccini”, si è detto entusiasta: “Al di là dei contenuti agonistici, penso che il messaggio dato sia importante e significativo, poiché, come ha dichiarato il sindaco Accorinti, è stato lanciato il cuore oltre lo Stretto. Un modo per mettere insieme due città, che stanno proficuamente collaborando in vari settori. Nonostante le problematiche che esistono per sostenere iniziative di questo tipo, reputo che il modo più efficace per portare avanti i progetti sia fare squadra, com’è avvenuto appunto a Messina con Sicilia e Calabria unite nel segno dell’atletica leggera”.
Lei è stato, qualche mese fa, commissario della FIDAL Sicilia, che situazione ha trovato? “Reputo eccessiva e controproducente la concorrenza che, in passato, vi è stata nel confrontarsi. Quando Nicola Siracusa, con lodevole passione, ha assunto il ruolo di presidente regionale, prendendosi, così, sulle spalle un pesante fardello, gli ho augurato che la stagione delle contrapposizioni fosse definitivamente finita. In Sicilia si può svolgere un’ottima attività grazie al clima favorevole e, soprattutto, perché ci sono allenatori preparati”.
Al termine dei recenti Mondiali, sono piovute pesanti critiche sulla Federazione per i deludenti risultati, qual è il suo pensiero? “Sicuramente sono stati commessi degli errori, ma gli appunti potevano essere fatti prima ancora di andare a Londra. In particolare, analizzeremo perché su 33 atleti “d’elite” appena 15 abbiamo gareggiato ai Mondiali. In troppi hanno sbandierato, comunque, soltanto ora il loro amore per l’atletica”. Nel mirino sono finiti pure i gruppi sportivi militari. “Come Fiamme Gialle abbiamo avviato una serie di riflessioni, corredate dai relativi dati, e la prossima settimana è in programma con i tecnici una riunione di approfondimento e valutazione. In Fidal ci sarà un incontro il 12 settembre tra il presidente Giomi ed i gruppi sportivi proprio per prendere in esame la situazione”.