Maratona di Praga: pronostici rispettati, bene le italiane
Protagonista assoluta della giornata è stata l’israeliana Lonah Chemtai Salpeter, che ha vinto la gara femminile in 2h19’46”, un crono davvero di grande livello considerata la giornata molto ventosa ed il percorso fatto di saliscendi. Gara maschile vinta da Almahjoub Dazza in 2h05’58”.
Ha soffiato forte il vento su Praga, quasi a spegnere le candeline su un’immaginaria torta del 25° compleanno della Volkswagen Prague Marathon che si è corsa, domenica 5 maggio, con oltre 10mila persone al via, 5000 stranieri, provenienti da tutto il mondo.
Una gara non facile, temperatura di 5 gradi e un percorso tutto in città fatto per diversi tratti di sampietrini e ponti per andare da una parte all’altra del fiume che attraversa la città. Ma è spettacolo per il cuore e per gli occhi correre a Praga e lo confermano i 400 italiani presenti. Ma alla maratona di Praga si può anche correre forte e lo confermano i tanti buoni tempi cronometrici segnati dai top runner.
Intanto il vincitore di giornata, il marocchino Almahjoub Dazza che taglia il traguardo in Piazza Vecchia in 2h05’58”, un crono molto vicino al suo personal best fatto a Valencia Marathon. Un passaggio al 5km in 14’49”, un ritmo davvero veloce che faceva già presupporre un sub 2h05’ e nuovo primato della gara. Passaggio alla mezza maratona in 1h02’51”. Secondo e terzo posto di matrice etiope con Dawit Wolde in 2h06’18” e Aychew Bantie con 2h06’23”. Primo italiano in classifica è Matthias Walter, che si è piazzato 57° in 2h39’27”.
Protagonista assoluta è stata, però, l’israeliana Lonah Chemtai Salpeter, che ha vinto la gara femminile in 2h19’46”, un crono davvero di grande livello considerata la giornata molto ventosa ed il percorso fatto di saliscendi. L’atleta allenata dal marito con la consulenza di Renato Canova l’abbiamo conosciuta in Italia a fine novembre 2018 quando già impressionò facendo 2h24’ alla Firenzemarathon. Il risultato è il terzo tempo europeo di sempre e il quarto al mondo di questa stagione. 2h22’39” è il crono della marocchina Shitaye Eshete, seconda al traguardo in 2h22’39”, mentre è etiope Genet Yalew terza classificata in 2h24’34”.
Sorride l’Italia e questo grazie a due donne straordinarie che finiscono nella top ten. Settima è, infatti, la valdostana Catherine Bertone, che conclude in 2h31’07”, mentre è nona Elisa Stefani in 2h33’36”, autrice di una gara magistrale, andando a migliorare di quasi 4 minuti il suo primato personale. Annientato il precedente 2h37’54”. La particolarità che Elisa ha compiuto 33 anni nella giornata di sabato, mentre per la Bertone il compleanno sarà lunedì 6 maggio.
“Festeggio bene questi 47 anni – fa sapere Catherine, pediatra nella vita di tutti i giorni – Se appena tagliato il traguardo ero un filo delusa con il passare delle ore mi rendo conto che questo è un gran bel risultato. La gara non è stata affatto facile, come presupponevo sono rimasta da sola dal 25°km e ho dovuto davvero dare tutta me stessa. Ho preparato con molta attenzione questa gara, a gennaio ero completamente in ritardo con la preparazione per vicissitudini personali dei mesi precedenti. C’è da gestire sempre una famiglia e i tempi con il lavoro, ma dopo Napoli Half Marathon e la mezza di Santander a Torino è sempre andato tutto per il meglio”.
E’ raggiante la Stefani: “Scherzando dicevo che avrei voluto fare 2h33’, con 33 come i miei anni e così è stato. E’ un risultato che ho cercato e fortemente voluto con tanto impegno di questi mesi. Gli ultimi allenamenti e gare mi dicevano questo, ma è chiaro che finché non lo fai realmente sono solo parole”. La personal trainer Stefani è un fiume in piena: “Il mio ultimi infortunio risale a gennaio 2018, ci ho messo un anno e mezzo a preparare questa gara, sono totalmente cambiata e sono ancora ‘in costruzione’. Credo anche che questo risultato sia migliorabile, magari in una corsa con condizioni meteo migliori e con un percorso più scorrevole. Tra i tanti ringraziamenti non possono mancare quelli al mio allenatore Maurizio Di Pietro”.
Nota tecnica, essendo la Volkswagen Prague Marathon una IAAF Gold Label Road Race i primi cinque uomini e le prime cinque donne, inclusa la statunitense Kellyn Taylor in quarta posizione, sono già qualificate in automatico per le Olimpiadi di Tokyo 2020, anche se soggette alla selezione da parte della federazione nazionale di appartenenza.
RISULTATI
Top 10 men
1. Dazza Almahjoub | BRN | 02:05:58
2. Wolde Dawit | ETH | 02:06:18
3. Bantie Aychew | ETH | 02:06:23
4. Kipruto Amos | KEN | 02:06:46
5. Yego Solomon Kirwa | KEN | 02:07:30
6. Daoud Hamid Ben | ESP | 02:08:14
7. Maina Paul Muchemi | KEN | 02:09:17
8. Amare Girmaw | ISR | 02:09:54
9. Kimutai Nicodemus Kipkurui | KEN | 02:10:00
10. Kifle Goitom | ERI | 02:10:18
Top 10 women
1. Salpeter Lonah Chemtai | ISR | 02:19:46
2. Eshete Shitaye | BRN | 02:22:39
3. Yalew Genet | ETH | 02:24:34
4. Taylor Kellyn | USA | 02:26:27
5. Cheruiyot Lucy | KEN | 02:27:16
6. Jepkurgat Hellen | KEN | 02:29:10
7. Bertone Catherine | ITA | 02:31:07
8. Sexton Leslie | CAN | 02:31:51
9. Stefani Elisa | ITA | 02:33:36
10. Nukuri Diane | USA | 02:33:38
Articolo e FOTO tratti dal comunicato stampa degli organizzatori