La scomparsa di Vito Riolo, il decano dei tecnici catanesi
Una vita la sua «da seminatore di passioni atletiche, germinate nell’adolescenza e che continuano a non concedergli tregua», come scrive Pino Clemente. Il suo vanto è il primato europeo juniores al limite dei 18 anni, 10.000 metri in 30’55″0 a Catania il 23 ottobre 1966.
Il prof. Vito Riolo, decano dei tecnici catanesi, non è più con noi. All’età di 71 anni scompare così un caposaldo dell’atletica siciliana.
Il nostro Vito ha profuso a piene mani agli allievi i suoi dettami. Riolo – folgorato dall’atletica leggera all’età di 10 anni nel 1958, seguendo le imprese del mezzofondista Gianfranco Baraldi – si è formato all’Isef e ha rielaborato gli insegnamenti del suo primo maestro Bruno Cacchi. Così scrive Salvo Grenci: «Eccellente da atleta, eccellente da tecnico. Vulcanico e competente, spesso controcorrente, ma leale e diretto come pochi».
Una vita la sua «da seminatore di passioni atletiche, germinate nell’adolescenza e che continuano a non concedergli tregua», come racconta Pino Clemente. Il suo vanto è il primato europeo juniores al limite dei 18 anni, 10.000 metri in 30’55″0 a Catania il 23 ottobre 1966; a 19 anni campione italiano juniores a Firenze il 30 luglio 1967 sui 3000 m con 8’37″7.
Fondatore dell’Uisp Invicta Catania, una società che ha reclutato generazioni di atleti, in prevalenza provenienti dai quartieri popolari, quasi tutti ad alto rischio, come San Cristoforo, San Giorgio, Librino, Monte Pò, Lineri. Riolo, prima atleta di valore e dal 1973 come allenatore ha plasmato decine e decine di campioni che hanno dato lustro all’atletica catanese, siciliana e alla nazionale italiana.
Presidente della Fondazione «Alfio Vittorio Pistritto», da lui voluta per ricordare una persona che ha speso la sua vita con grandi sacrifici personali per consentire l’accesso allo sport ai ragazzi più disagiati. Il 23 ottobre 1966 a Catania il diciannovenne Giuseppe Ardizzone in un fantastico 10.000 metri segnò 30’47″2, primato italiano juniores. Il precedente risaliva nientedimeno che al 1930 (Corrado Franceschini, 31’41″2/5) e terza prestazione europea juniores di tutti i tempi, dopo l’inglese Christopher Stewart (30’26″0 nel 1965) e il tedesco orientale Jürgen Haase (30’34″0 nel 1964).
Riolo finì a 30’55″0, miglior tempo di sempre per un europeo di 18 anni e terzo Francesco Amante in 31’07″8. E dire che Ardizzone e Riolo dovevano aiutare il compagno Amante nel tentativo contro il primato provinciale di Ciccio Sabatino (31’10″8) e ritirarsi dopo avergli fatto da lepre per qualche chilometro. Anche perché allora gli juniores non potevano partecipare ai 10.000.
Questa la posizione nella graduatoria stagionale italiana 1966 dei 10.000: sesto Ardizzone (1° junior), settimo Riolo (2° junior), dodicesimo Francesco Amante, ventesimo Sabatino. Il mezzofondo catanese era sfavillante.
N.d.R.: il tempo di 8’28″0 era la miglior prestazione italiana juniores del 1967, la seconda assoluta di tutti i tempi in Sicilia dopo Giuseppe Ardizzone (8’14″4 nel 1966). A fine carriera questi i personali di Vito Riolo: 3’52″8 (1500) nel 1968; 8’17″8 (3000) nel 1969; 14’25″0 (5000) nel 1969; 30’55″0 (10.000) nel 1966.
La redazione di Messinadicorsa.it porge le più sentite condoglianze alla famiglia del prof. Vito Riolo.