Antonietta Di Martino, il bronzo iridato con 10 anni di ritardo
“Una medaglia che ho sempre sentito mia”. L’azzurra premiata ai Mondiali di Doha con il terzo posto di Berlino 2009 per la squalifica della Chicherova.
“Questa medaglia l’ho sempre sentita un po’ mia”. Emozionata e fiera, Antonietta Di Martino ha ricevuto sul podio dello stadio Khalifa, a Doha, il bronzo mondiale di Berlino 2009 del salto in alto, per effetto della squalifica della russa Anna Chicherova.
“Il quarto posto mi andava un po’ stretto – le sue parole dopo essere stata premiata da Anna Riccardi, membro del Council IAAF – quando ho saputo che mi avrebbero assegnato la medaglia sono stata contenta, anche se ho pensato che sarebbe stato completamente diverso vincerla lì”.
Vita da mamma, il piccolo Francesco – due anni compiuti da poco – è qui con l’ex saltatrice di Cava de’ Tirreni e con papà Massimo De Meo: “Scala i sedili dello stadio, è una piccola peste – sorride la primatista italiana, che all’Olympiastadion dieci anni fa si classificò quarta con 1,99 – sono diversa anche io, un po’ di cose sono cambiate e ogni cosa ha un suo tempo.
Dopo il mio ritiro non ho più seguito l’atletica, ho avuto un rifiuto. Ora ho ripreso a guardarla”. È il momento di una riflessione sugli atleti azzurri: “Ho visto Tortu, bravissimo. Mi dispiace per Jacobs, purtroppo l’atletica è così, e mi dispiace anche per le nostre saltatrici in alto: è un periodo particolare, come ne ho conosciuti tanti, e bisogna superarlo. Tamberi? Farà bene”.
Articolo e FOTO tratti da www.fidal.it