Etiopia+Kenya alla Venicemarathon
Nella classica maratona da Stra a Venezia, l’etiope Anbesa conquista la gara maschile (2h10:49). Doppietta keniana al femminile, vince Korir in 2h29:20.
Affermazioni africane alla 34esima Huawei Venicemarathon. L’etiope Lencho Tesfaye Anbesa si è preso il successo in 2h10:49 al termine dei 42,195 km da Stra a Venezia, in una bella giornata di sole che ha favorito una notevole partecipazione di pubblico.
Decisivo l’allungo nel finale per aggiudicarsi il duello con il keniano Henry Kiprop, secondo in 2h10:55, entrambi al record personale. Poi altri tre atleti del Kenya: Andrew Ben Kimtai (2h11:58), Daniel Ndiritu Gatheru (2h12:53) e Moses Mengich (2h13:18). Tra le donne è invece una keniana a trionfare: Judith Korir ha chiuso con 2h29:20 e conservato un ampio vantaggio, nonostante un calo nell’ultimo tratto, davanti alla connazionale Cynthia Jerop (2h31:33) e all’etiope Meka Wake Washo (2h34:36).
Settimo al maschile e primo degli italiani Said Boudalia (Cagliari Marathon Club), marocchino di nascita e bellunese di adozione, che in 2h26:56 è riuscito a stabilire la nuova migliore prestazione nazionale master SM50. Nella prova femminile, la romana Cecilia Flori (Atl. Villa Guglielmi) sesta con il tempo di 2h53:24. Al via 13.000 podisti, compresi quelli della 10 km, e più di 5300 gli arrivati della maratona sul traguardo di Riva Sette Martiri.
La corsa degli uomini ha visto in testa dalle prime battute un gruppo di otto atleti africani che, dopo essere passato a metà gara in 1h04:55, ha marciato compatto sino al 35° km. Anbesa è riuscito a rintuzzare i primi attacchi, risparmiando energie per i chilometri conclusivi in cui ha piazzato l’attacco vincente, nonostante qualche difficoltà sui ponti.
“È stata una bella gara. Ho gestito al meglio le mie energie – ha raccontato l’etiope – e accusato la fatica solo dopo il quarantesimo chilometro. Però sono riuscito a tenere duro e a portare a casa questa prestigiosa vittoria”. Grande felicità anche per la leader al femminile Judith Korir, che nel 2019 aveva già primeggiato alla maratona di Belgrado: “Sono andata in leggera progressione nella seconda parte. Ho patito molto gli ultimi due chilometri sui ponti, ma ce l’ho fatta”.
Articolo e FOTO tratti da www.fidal.it