Presentata la 46esima edizione della “RomaOstia”
Tornerà domenica 8 marzo l’importante appuntamento podistico della Capitale. L’evento ha confermato per l’ottavo anno il prestigioso riconoscimento della World Athletics, che fa della corsa romana l’unica “gold” in Italia.
Tornerà domenica 8 marzo la “Huawei RomaOstia Half Marathon”. La 46esima edizione ha confermato per l’ottavo anno il prestigioso riconoscimento della World Athletics, che fa della corsa romana l’unica “gold” in Italia. Nella presentazione in Campidoglio, nella Capitale, gli organizzatori del GS Bancari Romani hanno annunciato i primi top runner in gara.
Tra gli uomini, il keniano Vincent Kipchumba vincitore nel 2019 delle maratone di Vienna e Amsterdam, un personale di 2h05:09, dovrà vedersela con il connazionale Morris Gachaga, che si presenterà un personal best di 59:22 sulla mezza e con il norvegese Sondre Nordstad Moen, già detentore del primato europeo di maratona con 2h05:48 ed accreditato di 59:48 sulla mezza.
Tra le donne, si vivrò un derby per le keniane Magdalyne Masai, vincitrice della Maratona di Toronto nel 2019 (2h22:16) e già capace di 1h07:31 alla RomaOstia nel 2016, Angela Tanui, due volte seconda sul traguardo di Ostia nel 2016 (1h07:16) e nel 2017 (1h07:43), Rodah Chepkorir, seconda nella Mumbai Marathon lo scorso 19 gennaio e Stacy Chepkemboi Ndiwa, PB di 1h07:16 sulla mezza.
Tra le novità c’è la modifica di una parte del percorso: il primo tratto interesserà per quasi un chilometro in più il quartiere dell’Eur e l’arrivo è fissato alla rotatoria di Ostia. E sarà anche un’edizione “green”, con gli allestimenti di Casa RomaOstia prodotti con materiale totalmente biodegradabile.
GLI INTERVENTI – Attualmente sono 7000 gli iscritti, secondo quanto comunicato dagli organizzatori, in crescita per la prima volta negli ultimi 5 anni. “La parte più importante della mia vita è stata sicuramente la RomaOstia – ricorda il presidente Luciano Duchi – e per questo, quando scrissi un volumetto sulle prime trenta edizioni, lo intitolai Una corsa… una vita. Da quel titolo-dedica sono passati altri lunghi e intensi quindici anni, che hanno rafforzato, se possibile, quel concetto”.
All’evento era presente Silvia Salis, consigliere federale FIDAL: “Questa coincidenza con la giornata internazionale dei diritti delle donne mi dà lo spunto per far riflettere sull’importanza dello sport nella nostra società come vero elemento di emancipazione per la donna”.
Articolo tratto dal sito www.fidal.it