La “Napoli City Half Marathon” sfiora il sogno di scendere sotto l’ora
E’ sfumato di pochissimi secondi. Il keniano Henry Rono (Team RunCzech) si è imposto in 1h00’04”, che vale come nuovo primato della gara e personale di questo giovanissimo atleta dal grande futuro davanti a sé.
Napoli è così, ti entra nel cuore e ti conquista. E ti fa correre forte, molto forte. Straordinari i tempi dei vincitori della “7^ Napoli City Half Marathon”, gara insignita del Bronze Label World Athletics, partita domenica 23 marzo alle ore 9 in punto da viale Kennedy e arrivata sullo stesso viale dopo aver portato migliaia di runners in giro per 21,097km nei luoghi più belli e iconici della città.
Sfuma di pochissimi secondi il sogno degli organizzatori di rompere il muro dell’ora, l’impresa è solo sfiorata dal keniano Henry Rono (Team RunCzech) che vince la Napoli City Half Marathon in 1h00’04”, tempo che vale come nuovo primato della gara e personale di questo giovanissimo atleta dal grande futuro davanti a sé.
Cancellato il 1h00’12” fatto nel 2018 dal connazionale Abel Kipchumba, oggi splendido in 2^ posizione con un 1h00’35”.
Podio tutto di matrice keniana grazie a Evans Kipkorir Cheruiyot che arriva appena dietro in un altrettanto velocissimo 1h00’42”. Primi nove posti tutti di estrazione africana e decimo posto con l’estone Roman Fosti che ha terminato in 1h05’23”. Primo italiano al traguardo di questa Napoli City Half Marathon è Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra), che si è piazzato 15° in 1h09’35” migliorando il primato personale di circa un minuto.
Henry Rono era alla sua quinta mezza maratona avendo debuttato a livello internazionale alla fine del 2018: “Siamo passati al 10km in 28’00”, al 20km in 56’59”, ho dato tutto anche nella galleria in salita nel finale, ho spinto al massimo, tornerò e sono sicuro che finirò sotto l’ora. Sono rimasto da solo dal decimo chilometro, avessi avuto un avversario con cui battagliare forse ce l’avremmo fatta”.
Gara femminile che rimarrà nella storia della Napoli City Half Marathon e delle mezze maratone del mondo. 1h06’47” è il tempo finale della keniana Viola Cheptoo che dimostra con questo tempo il percorso di Napoli è davvero velocissimo oltre che splendido. Nuovo primato della gara battuto di quasi due minuti, record che era di 1h08’38” fatto nel 2018 dalla Eshete Shitaye.
Seconda “mezza” di sempre sul suolo italiano per questa ragazza, che nel 2016 ha partecipato alle Olimpiadi di Rio in pista nei 1500 metri e oggi ha debuttato sui 21,097km: “Adoro sempre di più correre su strada rispetto alla pista, questa città e questa gara me la ricorderò per sempre. L’avevo detto ieri, mi sentivo di poter correre su questi tempi e so che posso fare ancora meglio”. Podio “rosa” che racconta di internazionalità e di alto livello, seconda è l’etiope Birho Adhena Gidey con uno splendido 1h07’57” all’esordio, terza la sudafricana Glenrose Dimakatso Xaba, che chiude in 1h09’30”, anche lei al primato personale (1h09’47” il precedente) sulle strade partenopee.
Prima italiana, nona assoluta, la pugliese Rosalba Console (Fiamme Gialle) in 1h17’11”, molto emozionata al traguardo: “E’ stata per me una gara intesa come allenamento, non ho la preparazione dei giorni migliori. Ma era importante esserci per diversi motivi. Intanto era più di un anno che non mettevo un pettorale, il 2019 è stato un anno difficile con due gravi infortuni. Qualche mese fa è mancato anche mio padre, questa gara è dedicata a lui, che mi ha sempre seguito ovunque. Questo 2020 credo che sarà il mio ultimo anno di carriera agonistica, vorrei godermelo al meglio con tante corse per lasciare con il sorriso”.
Come sempre nel mondo del running tante le storie che parlano di vita, di riscatto, di inclusione e di energia positiva. Due su tutte a Napoli. Gianni Sasso, il ‘leone di Ischia’ in gara come motivatore per un gruppo di persone alla loro prima esperienza, con le sue stampelle ha gareggiato in tranquillità, ridendo e scherzando tra i tanti tifosi napoletani. Ha chiuso la mezza maratona in 2h48’52”.
Ottima prestazione anche di Lukáš Petrusek, un appassionato di corsa di origine ceca affetto da acondroplasia, una patologia congenita che gli ha impedito lo sviluppo corretto, alto solo 140 cm, ha tagliato il traguardo in 1h49’45”, classificatosi in 1926esima posizione, con 3h52’36” è il primatista mondiale di maratona per persone nane.
Articolo e FOTO (credit Outkore) tratti dal comunicato stampa degli organizzatori